IL CASO
Ubriaca a 12 anni, bar chiuso
Sigilli dei vigili sul locale accusato di aver servito alcol alla ragazzina finita in coma etilico. Nel mirino anche un altro esercizio, già chiuso per violazione delle norme Covid

Sono due i bar coinvolti nell’indagine della polizia municipale sul caso della dodicenne che, due settimane fa, era finita in coma etilico a Intra.
Un caso che aveva provocato sgomento per la giovanissima età della ragazza che, fortunatamente, dopo il ricovero all’ospedale Castelli, ora sta bene.
Ieri i vigili verbanesi hanno apposto i sigilli della Procura all’ingresso del bar Lift di piazza Ranzoni, eseguendo un provvedimento di sequestro preventivo. Secondo quanto ricostruito dagli agenti del comandante Andrea Cabassa e secondo ulteriori accertamenti eseguiti in Procura, sarebbe uno dei due bar che avrebbe venduto alcol all’adolescente. L’altro sarebbe il bar Morrison di via De Bonis, sempre a Intra, più volte al centro delle polemiche per le proteste dei vicini per schiamazzi e atti vandalici. Il locale però attualmente è già chiuso per un provvedimento amministrativo dei carabinieri che hanno rilevato il mancato rispetto delle norme anti-Covid.
Il fatto risale alla serata di venerdì 24 luglio. L’ambulanza era intervenuta per soccorrere una ragazzina che si era sentita male nei pressi di piazza Ranzoni. Era subito emerso che era in coma etilico. Era quindi stata trasportata all’ospedale Castelli e poi si era ripresa. Il fatto che non avesse nemmeno compiuto 13 anni ha scosso l’opinione pubblica. E subito erano partite le indagini, che si sono avvalse di testimonianze raccolte dalla polizia locale e delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Fino all’individuazione, in nemmeno due settimane, dei due locali che sono finiti nei guai. In Italia è vietato vendere e somministrare alcolici ai minorenni. Se il cliente ha meno di 16 anni, il locale rischia la sospensione dell’attività fino a un anno in caso di vendita e il titolare può essere condannato a un anno di arresto in caso di somministrazione. Tra i 16 e i 18 anni, invece, è prevista una sanzione amministrativa.
La movida verbanese, nella fase post lockdown, ha destato preoccupazione per casi di atti vandalici, ma anche risse, schiamazzi e addirittura aggressioni, come quella subita da due panettieri a Pallanza. Per questo motivo, in Prefettura si era riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dal quale era emersa l’intenzione di aumentare i controlli. Il Comune di Verbania aveva risposto alle richieste dei cittadini con pattugliamenti serali anche da parte della polizia locale. Il fronte è quello del controllo del rispetto delle normative per la prevenzione dei contagi, con distanziamento sociale e uso di mascherine. Ma si monitorano anche i comportamenti dei gruppi di ragazzi che spesso eccedono con l’alcol.
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