IL PERCORSO
Via Romea Strata: un cammino di fede millenario
Dal Mar Baltico a Roma: si snoda per l’Italia in 47 tappe e 1.000 chilometri. Per tanti secoli è stato percorso dai pellegrini

Un cammino millenario che, dal Mar Baltico arriva fino a Roma. In Italia si snoda in 47 tappe e 1.000 chilometri, dalle Alpi Friulane alla Città eterna. È la Via Romea Strata, un cammino percorso per secoli dai pellegrini che, già dal suo nome, racconta la stratificazione di storie, luoghi, persone. Ed ecco che, come capitato a noi, percorrendo alcuni brevi tratti delle tappe della Romea Strata in Emilia, si sono scoperte vicende che svelano la ricchezza umana e naturale dell’Italia, stratificandosi, appunto, nel cuore e diventando, così, un ricordo indelebile.
TRA NONANTOLA, SPILAMBERTO E PIEVE DI TREBBIO
Questo tratto di pianura della via Romea tocca alcuni luoghi significativi, come il centro monastico di Nonantola, con la sua abbazia che ospita testimonianze di personaggi come Carlo Magno, Federico Barbarossa, Matilde di Canossa e Papa Giulio II, a ricordare come ci si trova nel cuore di una storia antica e prestigiosa. Tra frutteti di ciliegio dove ovunque, in tarda primavera, si trova qualcuno che vende i duroni più buoni d’Italia, si arriva a Spilamberto, uno dei posti tappa della Romea Strata che narra meglio l’ospitalità di questo cammino. Qui, in via Sant’Adriano 2, l’Accoglienza pellegrina di San Bartolomeo apostolo ha creato un ostello con due stanze e otto posti letto. Per ristrutturare i locali, don Davide e i parrocchiani hanno recuperato i soldi cucinando, anno dopo anno, quintali di tortelloni alla “Cena del pellegrino”. E così, oggi, i pellegrini hanno un luogo per dormire e ristorarsi, che funziona col sistema del “donativo”, dove agli ospiti si chiede di donare ciò che possono e soprattutto si condivide il racconto della storia di chi giunge a Spilamberto cosicché, alla fine, l’ospitalità è reciprocamente arricchente. Arricchente come una coppa di fragole fresche che, a Spilamberto ci hanno servito con un cucchiaio di aceto balsamico tradizionale, tanto caro ai modenesi. La prima aria di Appennino spira invece a Pieve di Trebbio, piccolo borgo collinare dove spiccano i le guglie di pietra dei Sassi di Roccamalatina e la chiesa di San Giovanni Battista, uno dei più significativi esempi di Romanico della catena montuosa del Centro Italia.
DA QUERCIOLA A FANANO
Spostandosi sempre più verso le montagne, si entra in un percorso escursionistico, camminando su sentieri che trasudano di storia e dove si combatterono le ultime battaglie tra americani e tedeschi prima della Liberazione dell’Italia verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Percorrendo boschi infiniti alternati a prati, con qualche borgo che spunta qua e là, ci si può immedesimare nei soldati statunitensi che, dopo lo sbarco di Anzio, collina dopo collina, riuscirono a risalire tutta l’Italia giungendo qui, alle porte della Pianura Padana. Lungo il tragitto, dove si consiglia l’utilizzo di un gps, s’incontrano la splendida torre campanaria di Rocca Cormeta, gli scorci turchesi del torrente Dardagna con le sue pozze e i panorami su Trignano, Serrazzone, Sestola e Fanano, la meta dove si potrà fare una tipica... merenda della zona a base di gnocco fritto, mortadella c crescentine (tigelle) al Parmigiano e pesto modenese (lardo pestato, rosmarino e aglio) a volontà.
DA CAPANNO TASSONI AL PASSO DI CROCE ARCANA
Spostandosi nel cuore dell’Appennino fino al Capanno Tassoni, un rifugio che unisce il gusto ruspante della montagna e un’accoglienza di qualità con una cucina abbondante e saporita (grigliata top), si raggiunge il punto più alto della Romea Strata in Italia. Un sentiero semplicissimo e circa 400 metri dislivello permettono di raggiungere il Passo di Croce Arcana (1.669 m), entrando in Toscana. Dapprima si attraversa una splendida faggeta di alberi relativamente giovani, per poi improvvisamente sbucare in amplissimi spazi senza alberi e con tanti fiorellini. Solitamente il valico è accompagnato da un forte vento, che sembra annunciare il “respiro” di Roma, la meta finale del pellegrino. Una città ancora lontana ma, nel cuore, così vicina, sulla Romea Strata. Oggi, come nei secoli passati.
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