BOTTE DA STADIO
Video amatoriale inchioda i tifosi
Dieci ultras della Pro Patria condannati dalla Corte d’Appello a pagare una multa per i tafferugli nel 2013 a Lecco

Non fosse stato per un video amatoriale di poco più di un minuto e mezzo, ripreso da una fonte confidenziale della polizia, rimasta rigorosamente anonima durante tutto il procedimento di primo grado davanti ai giudici del Tribunale di Lecco, forse i 10 ultras della Pro Patria, identificati quali partecipanti di una violenta rissa avvenuta nel febbraio 2013 a Lecco coi tifosi della locale squadra di calcio, se la sarebbero cavata. Ma così non è stato. Risultato: sono state inflitte 10 condanne per altrettante sanzioni pecuniarie comprese tra i 309 e i 515 euro. Destinatari della sentenza, confermata integralmente il 6 aprile dai giudici della prima Corte d’Appello di Milano, sono dieci supporter biancoblù, di età compresa fra i 29 e i 47 anni.
Quel giorno circa 30 se non 40 tifosi della squadra bustocca raggiunsero, inattesi, la stazione ferroviaria di Lecco, prima del fischio di inizio del match di campionato, e riversarono subito lungo le vie a piedi per raggiungere lo stadio Rigamonti-Ceppi. È qui, e in particolare nella zona di via Balicco e corso Matteotti, mentre erano scortati dai carabinieri verso la curva sud, occupata da altri tifosi provenienti da Busto Arsizio ma con regolare tessera del tifoso, che si verificò lo scontro con la tifoseria avversaria in cui volarono calci e pugni, furono branditi tubi di gomma e utilizzate cinghie. Una vera e propria “battaglia urbana” in cui tre appartenenti alle forze dell’ordine, tra cui un maresciallo dei carabinieri, nel tentativo di separare le due fazioni, furono feriti e dovettero essere trasportati al pronto soccorso per ricorrere alle cure.
L’individuazione dei presunti responsabili dello scontro avvenne grazie a un video amatoriale consegnato alla Questura di Lecco da una fonte confidenziale, indicata come attendibile, poi trasmesso ai colleghi di Busto Arsizio. E proprio sulla presunta inattendibilità di quel filmato che i difensori, a cominciare dall’avvocato Luca Abbiati, hanno sollecitato l’assoluzione degli imputati per rissa aggravata. Tra i motivi di appello proposti - per altro rimaste inevasi -, l’impossibilità tanto di conoscere l’autore del filmato amatoriale e di porgli domande, quanto di stabilire in quale momento della rissa sia stata registrata la ripresa di un minuto e mezzo. Inoltre, dalle immagini si vedono solo i tifosi del Pro Patria, rendendo di fatto incerta l’intera dinamica dei tafferugli.
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