L’INDAGINE
I vigili incastrano lo “schiavista”
Encomio del questore di Cremona al comando della polizia locale di Uboldo-Origgio

Altro che multe: gli agenti municipali svolgono anche indagini e possono essere determinanti in inchieste di grande rilevanza.
A dimostrarlo è l’encomio ricevuto dal Questore di Cremona Carla Melloni, per l’importante supporto fornito dal consorzio di polizia locale di Uboldo e Origgio nell’ambito dell’inchiesta “Stracci d’Oro”, che ha portato a sgominare una banda che sfruttava lavoratori stranieri per raccogliere indumenti usati da rivendere nei mercati del Nordafrica.
In particolare il personale, guidato dal comandante Alfredo Pontiggia, aveva identificato un affiliato alla rete, residente in paese.
«Il dirigente della Squadra Mobile - si legge nella lettera trasmessa al sindaco di Uboldo Luigi Clerici - mi ha segnalato la professionalità e la disponibilità dimostrate dal suo corpo di polizia locale in occasione dell’esecuzione di misure cautelari a carico di persone dedite allo sfruttamento illecito di manodopera. Il contributo fornito è stato determinante per il rintraccio e la sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari di un cittadino italiano, parte del gruppo».
Di qui la richiesta a Clerici di esprimere a nome del Questore i ringraziamenti agli agenti «che hanno dimostrato grande responsabilità, senso del dovere, ma soprattutto collaborazione, che è il vero perno dell’attività di polizia e dei successivi risultati».
Soddisfatti e orgogliosi tutti i vigili, così come il comandante Pontiggia.
«Ancora un volta - commenta - abbiamo dimostrato quanto valga il consorzio istituito fra i due Comuni, anche nelle indagini con le altre forze di polizia».
L’inchiesta “Stracci d’Oro” aveva portato in carcere diverse persone che avevano messo in piedi un’attività di caporalato, sfruttando lavoratori extracomunitari pagati tre euro all’ora.
Smistati nella provincia di Cremona, in particolare a Soresina, e in altre province del nord Italia, fra cui Como, Bergamo e Reggio Emilia, gli stranieri venivano costretti a selezionare i vestiti senza alcun rispetto delle norme in materia di sicurezza e in condizioni degradanti.
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