LA PRESENTAZIONE
Villa Cortese, una "prima" con tanti dubbi
Contraddizioni sugli obiettivi della nuova società
Se ne va con un filo di broncio la ragazzina che si è fatta accompagnare dalla mamma alla presentazione del nuovo Villa. Ha la sciarpa cortesina al collo e avrebbe voluto probabilmente farsela autografare dal nuovo acquisto Ilaria Garzaro e soprattutto da Paola Cardullo. Ma la giocatrice simbolo del progetto Asystel MC-Carnaghi non c'è: è rimasta in vacanza e ha mandato un video pieno di buoni propositi. Gli stessi di un progetto che introduce il presidente Giancarlo Aliverti e che è illustrato dal d.g. plenipotenziario De Stefano. Conferma tutto quel che abbiamo anticipato su queste colonne negli ultimi due mesi: si gioca e ci si allena a Castellanza, abitazioni in zona ma sede a Novara; mercato con Garzaro e Rondon firmate, un posto-4 in arrivo e settore giovanile tutto ad Orago con 1.500 giovani (quali?) e 20 società nell'orbita.
«Non si parte per vincere coi grossi nomi ma con un progetto vero che duri nel tempo. Sono contento che non siamo favoriti - dice De Stefano -. Per la Supercoppa, Busto è la strafavorita». Orgoglio cortesino ai minimi. A risollevarlo ci provano Isa Mignani: «Tre nostre atlete giocano da domani le Olimpiadi». Flavio Radice che col sorriso sulle labbra ricorda al d.g. quel che è nel Dna aziendale (in fondo si è tra le mura della vincente Pietro Carnaghi) e poi del Villa: vincere. Ciò che vuole anche Adriano Carnaghi. neo-presidente onorario, cui Radice passa virtualmente il testimone: «L'azienda sarà rappresentata in questo progetto da mio cognato».
«Siamo qui per riprovare a vincere lo scudetto - dice Carnaghi - ancor più convinti dopo esserci andati vicinissimi. Ci vuole un po' di fortuna».
Sulla durata del progetto sul territorio (in soldoni c'è aria di trasferimento a Milano a fine anno?), Aliverti, ha spiegato che quest'anno è un esperimento perché "due realtà con pari dignità devono valutare tante cose": «Non posso dire se si andrà avanti qui, ma neppure che si andrà altrove». A fare chiarezza, gelando un poco i presenti, ma con la consueta schiettezza e onestà che lo caratterizzano, è Antonio Caserta, anch'egli presidente onorario. Rivolgendosi al sindaco cortesino Alborghetti, mister Asystel è chiaro: «Dipende dalle esigenze di una società che è ospite. Se abbiamo bisogno di un palazzetto da 10mila posti e il sindaco ce lo costruisce, bene. Altrimenti è chiaro che ci si guarda attorno».
Nessun accenno a tifosi, abbonamenti, promozioni, biglietti e Champions League: sarà forse per la prossima volta.
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