LA RASSEGNA
Vino varesino, buono ma sconosciuto
Cresce la produzione: 50mila bottiglie all’anno

«Obiettivo: far conoscere i vini varesini, perché ne esistono e sono pure di buona qualità». Questo il motto ribadito da Claudio Moroni, esponente del direttivo di Slow food Varese, ieri, giovedì 17 novembre, durante la presentazione della settima “Rassegna del vino varesino, con degustazione delle cantine”, messa in programma a Induno Olona domenica e lunedì, 20 e 21 novembre. L’iniziativa è sostenuta da Camera di commercio di Varese, Slow food provincia di Varese e Vini Varesini. «Nemo profeta in patria - ha detto Moroni - e questo adagio latino spiega, in parte, come mai il vino varesino non sia molto conosciuto tra i varesini stessi e addirittura tra i ristoratori. L’altro motivo, storicamente più puntuale, è il fatto che, fino al 2000, la produzione enologica varesina era quasi del tutto scomparsa».
LA RIPRESA
Poi, a poco a poco, è ripresa, tanto è vero che l’associazione Vini Varesini è sorta nel 2008 con la precisa volontà di salvaguardare il territorio e la produzione agricola locale. Ormai da diversi anni, quindi, hanno ripreso piccole e medie aziende vinicole varesine, animate dal desiderio di creare dei vini di antica tradizione, che rispettino, nelle loro caratteristiche organolettiche, le peculiarità del territorio. La produzione di vino non solo è ricomparsa, ma attualmente ha raggiunto anche un alto livello qualitativo, partendo da uve quali Merlot, Nebbiolo, Barbera, Shiraz, Traminer e Chardonnay.
50.000 BOTTIGLIE ALL’ANNO
In tutto, in provincia di Varese, si producono intorno alle 50mila bottiglie di vino all’anno e i principali produttori sono Cascina Ronchetto di Morazzone, I due filari di Gavirate, Cascina Filip e azienda agricola Torrerossa di Travedona Monate, Tenuta e Studio Tovaglieri di Golasecca e Cascina Piano di Angera. «Siamo arrivati alla settima Rassegna dei vini varesini - ha sottolineato Moroni durante la presentazione in sala Bergamaschi -, quindi vuol dire che le precedenti sei edizioni sono andate bene. Noi di Slow food continuiamo nella nostra opera di valorizzazione dei prodotti del territorio. Da qualche anno stiamo cercando di diffondere la conoscenza del vino varesino, perché una buona metà della popolazione non sa che esso esista. Questo vale anche per i ristoratori, tanto è vero che, da un paio d’anni, abbiamo prolungato la Rassegna anche per il settore Horeca, il lunedì, per far assaggiare i vini agli esponenti del settore alberghiero, ristorazione, bar e catering».
Lunedì 21 novembre, alle 11.30, sarà presentato anche il progetto “Terre di Varese”, che unisce la promozione dei vini con quella della formaggella del Luinese. «Intendo organizzare un’altra iniziativa a gennaio - ha concluso l’esponente di Slow food Varese - per presentare i prodotti locali e chiedere che siano inseriti nelle varie manifestazioni».
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