DOPO L’AGGRESSIONE
«Voglio sicurezza, datemi l’esercito»
Antonelli indignato: «Ma che Italia è questa?Quell’uomo andava allontanato, allora le leggi le faccio io»

«Ma che leggi abbiamo? Ci sono diverse Italie nello stesso Paese? Perché un uomo ritenuto indesiderato a Como può circolare liberamente e compiere azioni terribili da un’altra parte?».
Emanuele Antonelli è furioso. L’assurda aggressione ad Argia Calmosi e alla sorella Vilma, avvenuta giovedì in via Quintino Sella, lo ha sconvolto. E ora lancia non poche provocazioni. «Il romeno arrestato per tentato omicidio ha precedenti per rissa e rapina ed era stato allontanato da Como, la questura lo aveva bollato come indesiderato - dice - Che leggi abbiamo? Sono diverse per Como e per Busto? C’è una cosa che vale in un posto e non in un altro? Non posso accettare che un individuo ritenuto pericoloso possa compiere disastri di questo tipo. Se la legge è questa, chiedo leggi speciali per Busto Arsizio e me le faccio io. Quello straniero, valutato come pericoloso, doveva essere accompagnato al confine e salutato con un calcio dove dico io. Se fosse stato italiano, doveva finire in galera a vita. Io non ce l’ho con gli immigrati, dico solo che la legge è sbagliata. Chiedo leggi speciali perché l’Italia di Busto Arsizio, a questo punto, è un’altra».
Gli anziani sono spaventati, dicono che “Busto non è più la stessa”. Si può camminare tranquilli lungo le strade?
«Cose come questa fanno paura. Abbiamo visto a Ostia la testata al giornalista, ora un pugno a un’anziana qui da noi. Stiamo vivendo in un mondo imbarazzante e pericoloso, ci vorrebbe l’esercito ovunque. Io lo accetterei, anzi lo chiederei».
Vuole militarizzare la città?
«Sono per la massima sicurezza, se andiamo avanti così dico di sì. A Milano l’esercito è in giro, se potessi averlo a Busto farei i salti di gioia. Questa situazione non è giusta nemmeno per le forze dell’ordine, se quel romeno avesse scatenato una rissa avrebbero rischiato anche loro per catturarlo: poi lo allontanavano da qui e finiva magari a Legnano».
Il clima è così drammatico?
«D’accordo, non esageriamo. Busto non è mai stata così. È il mondo che cambia e peggiora: non possiamo fare manifestazioni se non con pazzesche misure di sicurezza a causa dell’Isis. Non viviamo in una realtà felice. Io esagero perché se dico cose normali nessuno le ascolta».
Andrà a trovare la signora Argia?
«Non voglio disturbare ora. Andrò presto dalla sorella che ho subito chiamato appena mi hanno avvisato. Aspettiamo notizie, sperando che siano positive».
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