LA DENUNCIA
Volpi in brughiera. Incontrastate
Fattori di Besnate chiamano la Provincia: «Boschi lasciati a se stessi, predatori fuori controllo»

C’è chi plaude al moltiplicarsi degli animali selvatici. Infatti ormai non è raro avvistare volpi che fanno capolino sul limitare dei boschi. Cercano cibo e se scoprono dove ne possono trovare in abbondanza, fanno di tutto per accaparrarselo.
Come succede alla fattoria Al Roncaccio, in località Centenate, un’area ai margini dell’abitato dove la vegetazione è rigogliosa e dove c’è anche chi si dedica agli storici e basilari mestieri dell’agricoltura e dell’allevamento.
Claudia Boschetti, titolare della fattoria, si occupa della coltivazione di ortaggi e mirtilli (la sua specialità) e alleva polli. Fino ad alcuni mesi fa allevava anche tacchinelle, galline, faraone e anatre.
Aavrebbe voluto continuare questa sua attività e a gennaio si era rivolta alla Provincia chiedendo una battuta di caccia nei boschi intorno alla sua fattoria per liberarla dalla presenza delle insidiose volpi.
Un giorno è arrivata una ventina di cacciatori, autorizzati dall’Amministrazione provinciale, armati di doppiette e accompagnati da cani da caccia.
Ma di volpi - furbe non a caso - neppure l’ombra. Passato il pericolo, le volpi sono tornate a insidiare l’allevamento della Boschetti, il cui marito Giuseppe Ravasi denuncia: «Le volpi non hanno nemici naturali, non vengono contrastate da altri predatori o dall’uomo. Non solo. Nessuno si prende cura dei boschi, proliferano i rovi, i prati sono incolti, pieni di ambrosia e anche di rifiuti. E le autorità?».
Articolo completo sulla Prealpina di giovedì 18 agosto.
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