SETTORE IN DIFFICOLTÀ
Whirlpool-Arçelik, messaggio Fiom: «Abbiamo bisogno dei lavoratori»
Il sindacato dei metalmeccanici chiede un nuovo tavolo con il governo e la nuova proprietà in vista dell’entrata del gruppo turco

Dopo il via libera dell’antitrust britannica all’accordo tra Whirlpool e Arçelik, che porterà alla nascita della nuova società Beko Europe, i sindacati si preparano a «mesi molto impegnativi».
Questa mattina, martedì 19 marzo, davanti allo stabilimento Whirlpool di Cassinetta la Fiom-Cgil ha distribuito ai lavoratori un volantino dove sono spiegati i prossimi passi del sindacato. La richiesta è di un tavolo con il Governo e la nuova proprietà turca. «Solo grazie a un ruolo attivo dell’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori - si legge - potremo affrontare i duri impegni dei prossimi mesi».
IN DIFFICOLTÀ IL SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI
«Dal primo aprile la partenza della nuova società si intreccerà con una fase di forte contrazione del mercato dell’elettrodomestico, che sta avendo conseguenze su di noi con molti giorni di Cassa integrazione ogni mese», scrivono i sindacati. Anche nelle altre aziende del settore sono aperti contratti di solidarietà e sono stati annunciati esuberi.
«In Europa non è realistico pensare a un rilevante incremento dei volumi di produzione e di vendita nei prossimi anni. Se ci sarà, non sarà tale da cambiare l’ordine di grandezza del mercato, e sarà diviso tra numerosi concorrenti. È pertanto vitale riuscire ad avere fabbriche capaci di produrre bene e in modo efficiente. Su questo, come sempre, il sindacato e i lavoratori sono pronti a giocare il loro ruolo assumendosi le loro responsabilità attraverso la contrattazione, Ma per contrattare bene serve la partecipazione dei lavoratori alle iniziative sindacali.
UN TAVOLO CON PROPRIETÀ E GOVERNO
La Fiom chiede chiarezza sugli investimenti della nuova società e «come intende realizzare i 200 milioni di risparmi dichiarati come obiettivo dell’accordo con Whirlpool».
Inoltre, si chiede al Governo di convocare un incontro tra Arçelik e le organizzazioni sindacali per spiegare «i i contenuti precisi della “raccomandazione” sul mantenimento dei livelli occupazionali in Italia inviata ad Arçelik che a oggi appare abbastanza generica» e «favorire l’avvio di un confronto sul nuovo piano industriale mettendo a disposizione gli utili strumenti richiesti dal sindacato (dagli ammortizzatori sociali al sostegno agli investimenti), a fronte di impegni precisi dell’azienda sul mantenimento in Italia di investimenti, stabilimenti, volumi e occupazione».
«È chiaro che il mancato avvio di questo percorso sarebbe difficile da accettare - sottolinea il sindacato -, soprattutto alla luce delle difficoltà del settore, e renderebbe necessario mobilitarsi tutti insieme».
SOSTEGNO AL REDDITO E LAVORO IN FABBRICA
Il sindacato rimarca poi il rifiuto di Whirlpool prima dell’uscita «di discutere un sostegno al reddito per i lavoratori più colpiti dalla cassa integrazione. Una scelta brutta, che ovviamente peserà nella gestione degli stabilimenti. Vogliamo aprire in tempi brevi un confronto a Cassinetta per la assunzione in Whirlpool degli operai assunti tramite staff leasing (somministrazione a tempo indeterminato, che chiediamo di limitare fortemente con il contratto nazionale)».
E sui mancati investimenti per migliorare le condizioni climatiche in fabbrica: «Si lavora al caldo d’estate e al freddo d’inverno. Bene la apertura di un confronto preventivo rispetto alla stagione estiva annunciata dall’azienda. Anche qui serve un processo di contrattazione che la RSU deve praticare con impegno, ma lo può fare solo con l’attenzione e la partecipazione dei lavoratori: soprattutto quando si parla della loro condizione di lavoro, è da loro che si parte quando si fa contrattazione».
IL CONTRATTO AZIENDALE
«Tra un processo di riorganizzazione aziendale e l’altro, in Whirlpool il contratto aziendale non si rinnova da 15 anni - spiega il sindacato -. Per questo il contratto nazionale è ancora di più fondamentale e irrinunciabile. È l’unico strumento di contrattazione in nostro possesso che viene rinnovato ogni tre anni e - soprattutto - in cui chi sta meglio aiuta chi sta peggio, i lavoratori delle aziende grandi aiutano quelli delle piccole.
«Oltre al miglioramento delle parti normative, chiediamo ulteriori 280 euro mensili di aumento per il 2024-2027. Perché vogliamo contrattare per determinare un impatto positivo sulla vita delle persone.
© Riproduzione Riservata