LA TRAGEDIA
La famiglia di Andrea distrutta dal dolore
Padre, madre e sorella di Andrea Bossi chiusi nel silenzio. Un cugino sui social: “Dacci forza da lassù”. L’abbraccio di Fagnano Olona
È il silenzio a definire lo sgomento per la tragedia che sta vivendo la famiglia di Andrea Bossi. Che stanno vivendo il padre Tino, la madre Rossella Bacher e la sorella Federica. Hanno scelto la via dell’isolamento anche di fronte alle esigenze investigative di identificare il prima possibile l’assassino. Un silenzio che ieri, domenica 28 gennaio, è stato spezzato soltanto da poche parole scritte in un post dal cugino Alessandro che su Facebook ha condiviso uno scatto, il ricordo di un momento felice con Andrea: «Speravo che fosse un sogno. Ma purtroppo è una dura realtà, dai forza e coraggio alla tua famiglia, sorridi da lassù. Ovunque tu sia. Ciao cuginetto».
CRESCIUTO A FAGNANO
Era fagnanese a tutti gli effetti Andrea Bossi. Era cresciuto andando a scuola in paese, molti genitori lo ricordano ancora compagno dei loro figli. Poi le scuole superiori a Busto Arsizio, all’Ipc Verri dove aveva lasciato il segno tra gli insegnanti, e il lavoro a Fagnano Olona dove era impiegato nell’azienda di carpenteria, nota anche per aver realizzato opere d’arte con l’artista Marina Comerio. Per molti anni la famiglia Bossi ha vissuto in via Zara, fin quando le strade dei genitori si sono separate. Sono comunque tutti rimasti a Fagnano, fin quando Andrea qualche mese fa era andato a vivere nella vicina Cairate.
L’ISOLAMENTO E IL SILENZIO
Solamente sette minuti di auto lo separavano da casa della madre che vive in un condominio non lontano dal centro di Fagnano, vicino alle scuole medie. La donna è rimasta chiusa nel suo appartamento tutto il giorno, immobile e avvolta nel silenzio e lontana dal frastuono. Sul balcone è rimasto il cane con il quale di solito esce. È una donna conosciuta in paese dove spesso la si incrocia, sorridente e cordiale, allo stesso tempo molto riservata. Solamente qualche giorno fa aveva festeggiato il suo compleanno in un bar fagnanese.
L’ABBRACCIO DEL PAESE
E proprio il paese ieri si è stretto a proteggere la famiglia. «Sono coscritta del padre di Andrea che ricordo quando frequentava le scuole medie con mio figlio, sebbene non fossero nella stessa classe. Siamo tutti sconvolti», racconta una donna dopo aver appreso la notizia dell’omicidio in piazza Alfredo Di Dio, «Siamo tutti molto dispiaciuti e anche noi dovremmo fare qualcosa per aiutare il padre e la madre: questa è una tragedia troppo grande. Sono persone serie e perbene, troppo dolore». Le testimonianze restituiscono tutte la stessa immagine: persone cordiali, perbene, brave. E in questo ambiente Andrea era cresciuto diventando come i genitori: un bravo ragazzo, amatissimo. Lo si poteva incontrare al bar del centro e dove andava portava il sorriso e la sua bontà.
IL RICORDO DELLE INSEGNANTI
Andrea, dal cuore grande e generoso. Le sue insegnanti lo hanno ricordato, sempre sui social. Una di loro: «Andrea, sono senza parole. Ho saputo da poco e ancora non ci credo. Sei stato uno dei miei alunni migliori per la tua generosità, gentilezza e bontà d’animo. Ricordo i tuoi interventi, i tuoi gesti sempre attenti e la tua risata contagiosa. E come dimenticare la pasta al forno con le polpette. Hai riempito le ore di lezione di un’energia travolgente che mi è rimasta sempre nel cuore. Abbiamo continuato a sentirci e ho sempre percepito un affetto e stima reciproca, oltre alla tua voglia di vivere. Sono addolorata e vicina ai tuoi. Ti voglio bene». Un’altra testimonianza di una prof regala il ricordo dolcissimo di Andrea Bossi: «Apprendo ora la terribile notizia. Caro Andrea, sono senza parole, Questa morte ingiusta ci lascia sgomenti. Ricordo con affetto la tua presenza in aula e in laboratorio. Eri un allievo modello. Buono con tutti, simpatico e altruista. Non mi capacito! Un abbraccio ai tuoi genitori, immagino il dolore, e sono molto dispiaciuta».
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