IL CASO
Caso Fratus, nuovo scontro tra Lega e magistrati
Dalla giunta nazionale dell’Anm nuova presa di posizione dopo l’interrogazione al ministro e il comunicato dei deputati del Carroccio
Botta e risposta tra la Lega e l’Associazione nazionale magistrati sul caso dell’ex sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, assolto in appello. Lega ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia e replicato alla prima presa di posizione da parte dell’Associazione nazionale magistrati. Ecco la nota diffusa dai deputati Fabrizio Cecchetti, Igor Iezzi e Luca Toccalini: «Siamo basiti dalle critiche dell'Anm seguite all'interrogazione sulla condotta dei magistrati di Busto Arsizio nel procedimento penale contro l'ex sindaco di Legnano Fratus, assolto in appello. Dopo aver subito la gogna mediatica e processuale conclusasi in un nulla di fatto, è più che lecito in un Paese democratico esercitare il diritto di conoscere se l'iter processuale abbia rispettato i principi costituzionali di terzietà e imparzialità del giudice».
«L’interrogazione in questione - proseguono i deputati della Lega - mira infatti a verificare se i magistrati di Busto Arsizio si siano uniformati a tali principi. Ricordiamo, altresì, che la stessa Costituzione prevede che la giustizia sia amministrata in nome del popolo, i cui rappresentanti eletti esercitano il diritto-dovere di controllo e di critica sull'esercizio della giurisdizione. In ragione di tutto ciò la Lega, da sempre, chiede una maggiore responsabilità civile dei magistrati. A tutela di tutti: della maggioranza dei giudici che operano con grande coscienza, ma anche di chi ha subito un processo (ingiusto) con tutto quello che ne consegue».
Ed ecco la controreplica dei magistrati: «L’operato dei magistrati ben può essere criticato e valutato. Occorre però che la critica non si faccia dileggio e la richiesta di valutazioni non mascheri sentimenti di indebita, ingiustificata rivalsa». «È profondamente sbagliato - scrive la giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati - pensare che, se una Corte smentisce un Tribunale per necessità logica e giuridica si annidi in quel processo un nucleo di comportamenti devianti e di errori professionali marchiani. Questo modo di intendere il processo genera sfiducia e disorienta. Per questo esprimiamo la nostro vicinanza alla Giunta Anm di Busto Arsizio». «Chiediamo rispetto per l’istituzione giudiziaria e per quanti, donne e uomini, in essa e per essa spendono quotidianamente le loro energie, animati da adesione ai doveri del loro ufficio e ai principi costituzionali».
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