L’INTERVENTO
Cigno salvato a Lesa, ma non volerà più
Forse morso da un cane, all’animale è stata ricostruita un’ala dai medici del Rifugio Miletta.
Nei giorni scorsi, nei pressi della spiaggia del Castellaccio di Lesa, è stato ritrovato un cigno ferito. Luca Bona, il sindaco, ha spiegato cosa è accaduto ringraziando due cittadini che hanno subito segnalato il fatto alla polizia municipale. «Il vigile urbano Cesare Bertani ha allertato il Rifugio Miletta di Agrate Conturbia, Cras della zona che si occupa degli animali selvatici feriti ed abbandonati, che è intervenuto ed è riuscito a catturare l’animale e portarlo nella sede per le cure del caso. Si tratta di uno dei cinque cigni che stazionano nella zona», ha aggiunto.
LE CURE
«L’animale è stato curato al Rifugio ed è stato operato», spiega Alessandra Motta, responsabile della struttura. Il cigno purtroppo ha perso l’uso di un’ala, mentre l’altra è stata ricostruita, ma non potrà più volare. «Non potrà più vivere nel Lago Maggiore e in grandi spazi perché morirebbe. Gli troveremo, dopo la convalescenza, una sistemazione adeguata in uno spazio lacustre ridotto con un’isoletta. L’animale è stato attaccato sicuramente da un cane di grossa taglia. Ci sono stati casi analoghi soprattutto ad Arona in Corso Europa», ha proseguito Motta.
I PRECEDENTI
Recentemente altri cigni sono stati trovati morti e con grosse ferite sia alla spiaggia del Pirolino di Dormelletto, nell’area sgambatura cani, sia sull’alzaia di Sesto Calende. «Ad Angera invece vivono sul lungolago una ventina di oche ed una serie di cigni, che sono invece diminuiti sulla sponda piemontese», dice Motta. E conclude: «E’ meno antropizzata e probabilmente lì vicino ai canneti hanno trovato il loro habitat naturale senza grandi pericoli».
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