IL DIBATTITO
«Fusione tra Busto e Gallarate? Ha senso solo per i piccoli»
L’analisi del sindaco di Bardello con Malgesso e Bregano
Il sindaco Giuseppe Iocca ha vissuto fin dagli albori la nascita del nuovo Comune di Bardello con Malgesso e Bregano, divenuta ufficiale il 1° gennaio di quest’anno, dopo che il 20 febbraio 2022 la consultazione referendaria aveva visto la presenza del 35% dei votanti così suddivisa: 774 cittadini favorevoli alla fusione contro 350 contrari. E Iocca non è d’accordo sulla possibile fusione di Busto Arsizio con Gallarate in quanto tale passaggio ha senso per i piccoli comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, giacché necessitano di servizi, e hanno un territorio più controllabile dal punto di vista idrogeologico: «Invece una simile fusione aggiungerebbe burocrazia e costi».
La storia del nuovo Comune affonda le proprie origini nel 2015 quando è iniziato l’iter che avrebbe condotto all’Unione Ovest Lago di Varese, formata dai tre Comuni e costituita ufficialmente il 1° gennaio 2016. Questa è stata l’unica fusione in provincia di Varese (le altre due sono Maccagno con Pino e Veddasca e Cadrezzate con Osmate) che è passata attraverso l’Unione, fortemente voluta dai sindaci Iocca, Egidio Calvi di Bardello e Alessandro Granella di Bregano. Tre teste pensanti che in otto anni (nel frattempo la scomparsa di Calvi ha portato sul palcoscenico i sindaci Luciano Puggioni e Monica Maestroni) hanno convissuto, senza soffocare il pensiero di ognuno di loro, per arrivare all’esito finale, condiviso dai cittadini con il referendum.
Le dichiarazioni di Iocca durante il primo consiglio comunale, in vista dell’Unione, tenutosi a Bregano il 3 agosto 2015, alla presenza dell’allora presidente della Provincia, Gunnar Vincenzi, sono quanto mai attuali e comprendevano finalità che già con l’Unione si sono attuate: «Solo unendo le forze, le risorse umane ed economiche è possibile migliorare i servizi offerti, persino ampliarli», aveva detto rivolgendo l’attenzione alla loro razionalizzazione per accrescerne quantità e qualità, all’esigenza di efficienza ed efficacia, all’economicità e alla razionalizzazione della spesa pubblica, all’incremento del grado di specializzazione e di professionalità del personale.
IL NUOVO COMUNE
«I primi sei mesi del nuovo Comune - spiega oggi - hanno testimoniato un’attività amministrativa intensa e proficua. L’impegno in progetti infrastrutturali, iniziative sociali e culturali, unito alla prospettiva di ulteriori interventi, dimostra una determinazione costante nel perseguire il progresso e il benessere della comunità locale». Felice per il nuovo decreto amministrativo, valevole per le fusioni nate dopo il 2014, le quali avranno diritto a 5 anni in più di contribuzione, passando dagli attuali 10 ai 15. «Sarà la generazione delle mie figlie che si sentirà autenticamente cittadina del nuovo Comune. Noi stiamo vivendo questo passaggio sentendoci legati ancora al nostro territorio di origine - afferma Iocca - ma c’è lo sforzo di mettersi in gioco per sentirci comunità».
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