L’UDIENZA
Giorgetti-Report, il processo potrebbe spostarsi da Varese a Roma
L’attuale ministro dell’Economia contro la trasmissione di Rai 3. Sarà sentito come testimone nel filone Mascetti
Il processo ai giornalisti di Report per la presunta diffamazione del ministro Giancarlo Giorgetti resterà a Varese o finirà a Roma? Fumata grigia: lo deciderà la Corte di Cassazione, alla quale il giudice varesino Luciano Luccarelli ha chiesto di pronunciarsi il merito alla competenza territoriale.
AL VIA IL PROCESSO SUL CASO DEL PONY CLUB LE BETTOLE
Nel frattempo può iniziare il dibattimento per l'altro filone, che vede come parte offesa l'avvocato Andrea Mascetti e che porterà in aula come testimoni lo stesso Giorgetti, ma anche Nino Caianello e altri politici che furono intervistati per descrivere il sistema "Mensa dei poveri". È l'esito dell'udienza di oggi, lunedì 26 febbraio, del procedimento a carico di Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione di Rai Tre, e dell'inviato Giorgio Mottola, autore dei due servizi dell'ottobre 2020, in cui - secondo l'accusa - il nome del ministro (all’epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) sarebbe stato accostato a nomine e favori tra amici e colleghi di partito.
“Mogli, camici e cavalli dei paesi tuoi”: questo il titolo del servizio che puntava i riflettori su Giorgetti e sull’attività del Pony Club Le Bettole, di sua moglie e sua cognata. Servizio ritenuto diffamatorio dall’esponente leghista, «presentato al pubblico - recita il capo di imputazione - come un personaggio politico avvezzo a favorire i propri parenti a discapito del pubblico interesse».
Giorgetti (assistito dall'avvocato Monica Alberti) si è costituto parte civile, così come sua moglie e sua cognata. Ma per capire se la vicenda verrà giudicata a Varese bisogna aspettare la decisione della Cassazione, interpellata alla luce della giurisprudenza contrastante in materia.
IL FILONE RESTA A VARESE
Chiede i danni pure l’avvocato varesino Andrea Mascetti, presidente di Finlombarda, il cui nome fu abbinato allo stesso Giorgetti nella puntata successiva, nel servizio “Vassalli, valvassori e valvassini” in cui - sostiene ancora l’accusa - il ministro veniva dipinto come «avvezzo a favorire indebitamente i propri amici e/o colleghi di partito». Filone che resta a Varese perché l'eccezione è stata giudicata tardiva e quindi inammissibile.
Prima udienza a novembre. Tra i testimoni, oltre a Mascetti e Giorgetti, anche Caianello, l'ex coordinatore di Forza Italia Alberto Bilardo, Monica Rizzi e Orietta Licati. Era stato il difensore dei due giornalisti, I’avvocato Mario Casellato, a sollevare la questione dell'incompetenza territoriale del Tribunale di Varese poiché il servizio contestato fu realizzato a Roma, sede degli studi Rai.
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