POLIZIA DI STATO
In auto con soldi e pistola rubata: fermato a Varese
Uomo di 33 anni bloccato dalla Volante in viale Borri
Quando lo hanno visto fermo in strada, nel cuore della notte, impegnato a confabulare con un’altra persona, si sono avvicinati per capirci qualcosa di più. E l’intuizione degli agenti della Volante si è rivelata azzeccata: a bordo della sua vettura, una Skoda Roomster parcheggiata lì vicino, c’era un mezzo tesoretto - oltre mille euro in contanti e un Rolex – e una pistola semiautomatica. Se la provenienza di orologio e quattrini è ancora da chiarire, sull’arma non ci sono dubbi: era stata rubata alcuni giorni fa durante un furto in una casa di Azzate. Il conducente dell’auto, un uomo di nazionalità albanese, classe 1990, è stato arrestato e portato nel carcere varesino dei Miogni.
L’episodio, in base alla prima ricostruzione, è avvenuto nella notte tra lunedì e ieri, martedì 21 novembre, in viale Borri, dove una pattuglia della Squadra Volante della Questura era impegnata in normali controlli del territorio. Quando si sono imbattuti nell‘uomo, i poliziotti hanno deciso di fare qualche verifica in più: è risultato essere un cittadino albanese di 33 anni, che da qualche tempo fa la spola tra l’Italia e il suo Paese d’origine.
La situazione ha insospettito gli agenti e, dunque, è scattata la perquisizione dell’auto: nell’abitacolo sono stati trovati oltre mille euro in banconote da 50 euro e una pistola con tanto di munizioni.
Da un rapido accertamento, è risultato che l’arma rientrava nel “bottino” di un furto in abitazione compiuto settimana scorsa nel territorio di Azzate e di cui il proprietario, che la deteneva regolarmente, aveva denunciato il furto. In accordo con il pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Varese, per l’uomo è scattato l’arresto e, dopo gli accertamenti di rito, è stato portato nel carcere varesino dei Miogni. Le manette scattate ai polsi del 33enne hanno concluso l’intervento, ma la vicenda in sé apre tanti interrogativi a cui ora i poliziotti dovranno trovare risposte: da dove arrivavano tutti i quattrini che l’automobilista aveva con sé? Perché vagava per la città a notte fonda? E soprattutto: come è entrato in possesso della pistola rubata e perché la portava con sé? Di certo, resta il fatto che, grazie all’«occhio allenato» dei poliziotti, l’uomo è stato bloccato e l’arma sottratta al pericoloso sottobosco dell’illegalità.
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