Spagna
La Spagna festeggia il quarto centenario di Cervantes
Ma lo Stato è il grande assente dalle celebrazioni
Madrid 21 apr. (askanews) - In virtù di una delle coincidenze più sorprendenti della letteratura mondiale (anche se solo
apparente), se la Gran Bretagna si prepara il 23 aprile a
celebrare il quarto centenario della morte di William Shakespeare la Spagna si accinge a fare altrettanto con Miguel de Cervantes Saavedra, l'immortale autore del "Don Chisciotte".
Di fatto, della vita di Cervantes si conosce assai di più che non di quella del Bardo di Avon: veterano della battaglia di Lepanto, prigioniero per cinque anni in Algeria (con vari tentativi di evasione non andati a buon fine) e in galera per debiti in Spagna, galera in cui - pare - scrisse la prima parte del Don Chisciotte, sperando come tanti altri autori prima e dopo di lui che la dedica in frontespizio a un potente nobile potesse portargli quanto meno la pace economica.
Così non fu. E di fatto solo la popolarità del "Quijote" - di cui un seguito "pirata" lo costrinse a scrivere una seconda parte badando bene a ucciderne il protagonista - riuscì a tenerlo a galla; anche dal punto di vista professionale la rivalità con il drammaturgo Lope de Vega non lo aiutò a emergere come figura di riferimento: tutte le sue altre opere - salvo le "Novelle esemplari", di ispirazione italiana - finirono in un modesto secondo piano.
La sua fama di "padre del romanzo moderno" è dunque essenzialmente tanto meritata quanto postuma, e
solo nel XIX secolo la critica si è messa di impegno a sviscerare il Don Chisciotte, finito nelle scuole ad assolvere il compito patriottico-linguistico in Italia destinato all'assai meno ameno "I Promessi sposi".
Le cerimonie in programma vanno dal vagamente istituzionale al
bizzarro: il premier Mariano Rajoy sarà giovedì a Toboso, patria
della bella Dulcinea, e visiterà il locale Mus Crevtaaes; Toldo
invece consacrerà all'autore una statua di marzapane, mentre
sulla televisione di Stato MasterChef dedicherà a Cervantes - o
meglio ai piatti descritti nelle sue opere - un'intera puntata.
Tuttavia, il grande assente è lo Stato: al contrario di quanto
accade oltremanica (letture pubbliche, musei, addirittura
stazioni della metro di Londra ribattezzate con i nomi dei
personaggi scespiriani) il governo centrale non ha riservato
alcun bilancio alla celebrazione e ogni iniziativa è stata di
fatto delegata alle buona volontà (e ai soldi, in parte
detraibili) delle singole amministrazioni locali.
Cervantes non si rigirerà nella tomba solo perché abituato all'oblio: per incredibile che possa sembrare,infatti, l'autore del Don Chisciotte è sepolto dal 1616 nell'area del convento delle Trinitarie, nel madrileno "Quartiere delle Lettere", ma solo l'anno scorso - dopo 399 anni! - la tomba è stata identificata con una certa sicurezza.
Nel corso dei secoli i dettagli della sepoltura sono andati
perduti, complici anche i lavori di ampliamento e
ristrutturazione dell'edificio religioso, dichiarato patrimonio
nazionale nel 1921: da allora la classificazione catastale e la
presenza della comunità religiosa avevano reso difficile se non
impossibile pianificare degli interventi archeologici.
Il che porta infine alla curiosa coincidenza che ha fatto sì che
il 23 aprile sia stato proclamato dall'Unesco la Giornata
Mondiale del Libro (cosa che non avrà certo fatto piacere agli
scrittori superstiziosi): come Shakespeare, Cervantes morì tra il 22 e il 23 aprile del 1616 (probabilmente il 22, e il 23 venne seppellito); tuttavia, le due date coincidono solo perché in Inghilterra vigeva ancora il vecchio calendario giuliano, e il Bardo di Avon morì in realtà il 3 maggio.
(con fonte Afp)
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