SICUREZZA
Le multe viaggiano anche in bici
Dieci ciclisti sanzionati nell’ultimo periodo. «Inutile protestare, è per il loro bene»
Che Facebook sia un giudice spietato, ormai si sa. Ora lo sa anche il ciclista che la settimana scorsa, tramite La Prealpina, ha protestato per una sanzione da 200 euro ricevuta per aver “bruciato” un semaforo rosso in sella alla due ruote. «Mi hanno trattato come un delinquente, mettendomi nei guai perché sono disoccupato, ma i vigili non hanno niente di più importante da fare?», ha protestato.
Ebbene, quando il giornale ha messo la notizia in rete, per lui la sconfitta è stata schiacciante. Tutti (o quasi) si sono messi dalla parte della polizia locale. «Ma io non avevo dubbi - sentenzia l’assessore alla sicurezza Max Rogora - perché a tutti dispiace dare una contravvenzione, ma lo scopo non è far cassa, bensì educare le persone».
Che poi a infrangere il codice della strada sia una persona che si muove sui pedali, non è un’attenuante: «Anzi - riprende l’esponente di giunta - si tratta di un’utenza debole che, in caso di incidente, rischia grosso. I ciclisti, ma anche i pedoni, devono capire che le regole sono uguali per tutti. Non ci sono solo gli automobilisti indisciplinati, non esistono eccezioni per violazioni minori, perché se una leggerezza costa una vita umana, poi come la mettiamo?». E allora da Rogora elogi alla pattuglia che è stata intransigente con il pedalatore: «Hanno fatto bene, così come è stato giusto intervenire nelle altre dieci situazioni simili che hanno portato a multare dei ciclisti di recente. Non è infatti il primo caso e non sarà l’ultimo. Certo nessuno dà l’ordine di andare a piazzarsi a un incrocio a fermare ogni bici (potremmo farlo in via Manara, dove ci saranno almeno una ventina di persone all’ora che procedono contromano), ma se gli agenti s’imbattono in una violazione del codice, è giusto che intervengano senza neanche pensarci».
Non che l’assessore voglia fare il bacchettone, «perché tutti nella vita abbiamo avuto comportamenti sbagliati, io per primo». Però «credetemi, da quando occupo questo ruolo in giunta, mi sono reso conto di quanto una trascuratezza di pochi secondi possa davvero creare situazioni spiacevoli, se non drammatiche». E allora i vigili hanno il suo via libera per punire i trasgressori, specie su due aspetti: «Ricordo ai ciclisti che non possono viaggiare imboccando un senso unico al contrario; io l’altro giorno a Borsano stavo per investire una signora uscendo dallo stop perché arrivava dal lato in cui non avrebbe dovuto transitare. Inoltre si sappia che le strisce pedonali sono fatte per i pedoni e chi si sposta in bici non può pensare di utilizzarle per attraversare senza scendere dal sellino, tant’è che in caso di investimento devono pagare i danni oltre a farsi curare in ospedale».
Detto questo, «non è che adesso la polizia locale si metta a dare la caccia agli indisciplinati su due ruote, ma il signore che ha preso la multa e ammette di aver sbagliato non venga a protestare. Perché potrò solo dirgli che non doveva passare col rosso e che la sua vita vale più di 200 euro».
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