IN TRIBUNALE
Luino, «o mi ospiti o ti uccido». E lo deruba
Sessantenne accusato di estorsione e furto
Non solo ha costretto, a colpi di minacce, un conoscente a dargli ospitalità in casa, ma lo ha anche derubato più volte.
Per questo un sessantenne di Germignaga è accusato di estorsione, furto, rapina e appropriazione indebita. Reati per i quali la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio. L’udienza preliminare si sarebbe dovuta svolgere ieri, mercoledì 8 novembre, davanti al gup del Tribunale di Varese, Stefania Pepe, ma è stata rinviata (alla settimana prossima) per un problema di notifica degli atti all’imputato, che è difeso dall’avvocato Alex Barassi e oggi, giovedì 9 novembre, si trova in una comunità di recupero per tossicodipendenti.
La vicenda risale al periodo tra gennaio e marzo del 2022. Secondo quanto dichiarato alle forze dell’ordine da un luinese di 79 anni, attualmente irreperibile, il suo conoscente - formalmente residente a Germignaga, ma all’epoca senza un tetto sulla testa - lo costrinse ad accoglierlo nella sua abitazione. Per “convincerlo”, non esitò a minacciarlo, anche di morte, configurando così il reato di estorsione. «Ti strappo la testa... ti uccido... ti faccio fuori», sono alcune delle espressioni riportate nel capo di imputazione. Frasi che spaventarono la parte offesa al punto da spingerlo ad aprire le porte a colui che si rivelò tutt’altro che un amico.
Diversi gli episodi contestati all’imputato. Nell’arco di una settimana, ad esempio, approfittando dell’ospitalità del pensionato gli avrebbe rubato prima 20 euro, poi altri 80, infine due telefoni cellulari.
L’imputato avrebbe approfittato anche delle condizioni di salute del 79enne: un giorno che quest’ultimo non poteva muoversi dal letto perché malato, il suo “amico” si offrì di andare a prelevare al bancomat, con la tessera dell’anziano, i soldi di cui aveva bisogno. Soldi (per un totale di 200 euro) che però l’imputato si intascò. Da qui l’accusa di appropriazione indebita.
Nel lungo elenco di reati ipotizzati dalla pubblica accusa non manca quello di rapina: in un’occasione, quando la convivenza forzata era già terminata, di fronte al rifiuto del luinese di aprire la porta, lo spinse con la forza, lo fece cadere a terra e poi gli prese dalle tasche 200 euro.
La parola passa adesso al giudice dell’udienza preliminare che dovrà decidere se rinviare a giudizio, davanti al collegio del Tribunale, il sessantenne.
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