IL BILANCIO
Maltempo, la conta dei danni nel Varesotto
Da Cadegliano a Lavena Ponte Tresa: frane e strade chiuse. A Cantello il torrente Bevera di nuovo esondato al confine con Arcisate
Il colpo di coda del maltempo delle vacanze pasquali ha infierito su uno dei paesi più martoriati, soprattutto in queste ultime settimane, dal dissesto idrogeologico nel Varesotto. Un altro smottamento, l’ennesimo, ha infatti colpito Cadegliano Viconago provocando, ancora una volta, la chiusura di una strada. Il paesino abbarbicato sulla montagna e a picco sul Lago Ceresio aveva appena tirato il fiato con la riapertura parziale di via Viconago, colpita anch’essa da una frana che aveva quasi isolato la frazione di Viconago.
MASSI E FANGO
Ma, nelle ultime 24 ore, l’incubo è tornato: stavolta un altro crollo, con massi, fango e piante divelte, è avvenuto nella zona di via Doneda che, a seguito del distacco di una fetta gigante di terreno, è stata chiusa a seguito di un’ordinanza firmata dal sindaco Alberto Almieri. Il tratto chiuso è quello tra il civico 7 e lo sbocco su via Viconago e la decisione è stata presa per garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica. Ora anche qui, si dovrà intervenire, con una procedura che verosimilmente assomiglierà a quella intrapresa poche settimane fa.
Anche in via Rovo, seppure per fortuna non è successo niente, i residenti segnalano come l’acqua, scesa copiosamente, abbia trasformato le zone abitate in ruscelli tanto che le persone, molto preoccupate, chiedono anche qui un intervento.
PIANTE CADUTE
È andata leggermente meglio a Lavena Ponte Tresa dove, dopo l’alluvione del 2020, per ora l’impatto delle precipitazioni non ha provocato danni così devastanti come avvenne quattro anni fa. Qui i danni sono stati provocati soprattutto dalle piante cadute nella zona di Lavena, sia sul lungolago che nel parcheggio della piscina comunale.
A causa di una frana è stata chiusa per qualche ora anche la Strada statale 344dir di Porto Ceresio, sia verso Luino che verso Lavena Ponte Tresa, a Cremenaga. Sul tracciato sono caduti fango e detriti che, una volta ripuliti dalla carreggiata, hanno consentito di riaprire l’arteria. La Protezione civile del Piambello, guidata dal coordinatore Michele Carcano, ha passato una Pasqua di lavoro, specialmente per la caduta di diverse piante, come avvenuto a Cuasso al Monte, Cunardo e Valganna, dove sono state decine le richieste di soccorso da parte della popolazione.
Numerose, quindi, le squadre della Prociv che hanno messo in sicurezza alberi, strade e torrenti in quest’area dove le piante, in alcuni casi, hanno colpito anche i cavi e i tralicci della rete elettrica.
TORRENTE STRARIPA
Altra valle, stessi problemi. A Cantello, in Valceresio, è tenuto sott’occhio il torrente Bevera, che ha ripresentato il problema di esondazione in località Cattafame, al confine con Arcisate, già monitorato dalla Protezione civile cantellese. Lo straripamento è stato causato, come spiega il sindaco Chiara Catella «dall’ostruzione della tubazione sotto un ponte da parte di un grosso ramo e fogliame vario, che verrà ripristinato non appena il livello del corso d’acqua lo consentirà». Inoltre si segnala qualche pianta caduta lungo due ciclabili (Ticiclovia e Gaggiolo) e in Valsorda, ma nessun allagamento a privati.
Ma la mappa è ampia. Basti ricordare la voragine che si è aperta in una proprietà privata a Luino.
Sulla Prealpina in edicola oggi, mercoledì 3 aprile, due pagine di approfondimenti sui danni causati dal maltempo.
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