Mps mette il turbo +14%. Occhi su Piano e profumo di rimpatri
Ad Morelli dovrà presentare un percorso "sexy" per abbattere costi
Roma, 20 ott. (askanews) - Nuova fiammata in Borsa per il Monte dei Paschi di Siena, il titolo della banca senese ha archiviato la seduta con un rialzo del 14%, si tratta della terza seduta consecutiva in rialzo. Di terreno da recuperare ne resta comunque molto. L'anno scorso di questi tempi il Monte valeva in borsa 4,7 miliardi oggi, dopo il recupero dai minimi, si viaggia a quota 700 milioni.
Certamente, spiegano nelle sale operative, la possibilità che il piano di ricapitalizzazione da 5 miliardi possa essere mitigato dalla conversione in azioni di parte delle passività subordinate di tipo At1 e At2 e dall'ingresso di nuovi soci di peso attraverso un aumento di capitale riservato, spinge le azioni.
Nel frattempo si avvicina l'approvazione del nuovo Piano industriale. L'agenda è già fissata, il Cda della banca lo licenzierà lunedì 24, nello stesso giorno alle ore 20, incontro tra i vertici della banca ed i segretari generali dei sindacati del credito. Nella giornata di martedì, il Piano dovrebbe essere presentato agli analisti.
Il Business plan dovrà intervenire su un fronte dove Mps è particolarmente deficitario: il costo del capitale.
La banca senese, complice un titolo azionario che viaggia con un Beta intorno al 2,3, una vera jattura perché determina un costo del capitale a ridosso del 13% a fronte di un rendimento del capitale intorno al 5-6%, che però beneficia del congelamento degli esuberi già programmati (2.500 unità entro il 2018). Va considerato che le precedenti ondate di esuberi sono costate annualmente anche oltre 300 milioni. Le liquidazione e gli incentivi si pagano subito, i risparmi arrivano dopo.
Dunque, al momento, Mps presenta un profilo di rischio o rendimento atteso (il costo del capitale al 13%), ampiamente superiore al rendimento realizzato (5-6%). Per rendere appetibile ciò che non lo è, l'Ad del Monte, Marco Morelli, dovrà presentare un piano "sexy" in grado di abbattere i costi, con il Pil che viaggia a zero virgola difficile contare su un boom dei ricavi.
Verranno chiuse diverse decine di filiali, scontata una robustissima sforbiciata tra i circa 270 Dirigenti, ai piani inferiori resta da vedere quanti saranno gli esuberi che si aggiungeranno ai 2.500 non ancora smaltiti.
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