Olanda
Olanda, la sfida controcorrente del partito pro-stranieri "Denk"
Il partito anti-Wilders spera in un buon risultato
L'Aia, 24 feb. (askanews) - Mentre in Olanda il partito anti-islam del deputato Geert Wilders sembra dare segni di indebolimento nei sondaggi, c'è un piccolo partito sul versante opposto della barricata che spera di strappare un buon risultato alle elezioni del 15 marzo: si chiama "Denk" (Pensa in olandese) ed è la prima formazione ad essere guidata da olandesi di origine straniera, immigrati o figli di immigrati.
Denk promette di combattere "il razzismo istituzionale" anche con la creazione di un registro nazionale di frasi ed espressioni razziste, rimpiazzando l'idea di "integrazione" con quella di "accettazione" e reclamando un mea culpa nazionale per la tratta degli schiavi legata al passato coloniale del Paese.
Lanciato nel 2015 da due deputati espulsi dal partito Laburista nel mezzo di una durissima disputa sulle politiche per l'immigrazione, ora si propone come l'unica vera risposta politica alla linea anti-immigrati, anti-islam di Wilders e del suo Partito per la Libertà (PVV).
Non tutti vedono di buon occhio la battaglia elettorale lanciata da "Denk", accusato da alcuni di usare tattiche altrettanto dure e controverse quanto quelle di Wilders e di avere eccessive simpatie per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Ci sono 28 partiti in lizza per i 150 seggi della camera bassa del parlamento e i sondaggi promettono uno o due posti a Denk. Secondo l'istituto demoscopico EtnoBarometer, il 40% degli elettori olandesi (12,9 milioni in tutto) di origine turca intende votare per la formazione pro-immigrati, come pure il 34% degli aventi diritto di origine marocchina. In generale,il partito punta ai due milioni di olandesi che hanno almeno un genitore nato fuori dai Paesi Bassi e dall'Ue.
Secondo gli ultimi rilevamenti, peraltro, il Partito per la Libertà di Wilders sta perdendo terreno, mentre rimonta la formazione del premier liberale Mark Rutte.
Il PVV di Wilders si assicurerebbe dai 24 ai 28 seggi (3 in meno in un mese), mentre il VVD di Rutte tra i 23 e i 27
dei 150 seggi complessivi di cui è composta la camera bassa del Parlamento. In termini percentuali - rileva il sito Peilingwijzer, che riassume sei diversi sondaggi - questo significa che il primo ottiene tra il 15,8 e il 17,6%, mentre il secondo tra il 15,2 e il 16,9%.
(con fonte afp)
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