Centrodestra
Parisi chiama centrodestra ad unità: ripartiamo da Berlusconi '94
Renzi un pericolo per economia non per democrazia. A referendum voto no
Milano, 17 set. (askanews) - Ripartire dal manifesto liberale di Berlusconi del '94, la cui "spinta si è persa" per i "troppi interessi e connivenze con lo status quo", e prepararsi a una nuova stagione di "liberalismo popolare" guidata da un centrodestra "unito" senza invidie e gelosie perché "nessuno vuole portare via nulla agli altri". E' il messaggio lanciato da Stefano Parisi, ex manager imprenditore scelto da Berlusconi per rilanciare Fi e ricompattare il centrodestra, in chiusura della due giorni di convention 'Energie per l'Italia nell'ex spazio industriale Megawatt, zona sud di Milano. Convention che, nella visione di Parisi, dovrà dar vita a una piattaforma elaborata da "comitati" di Energia per l'Italia che dovranno "studiare i problemi, trovare soluzioni e costruire una nuova speranza per il nostro paese". All'appuntamento erano presenti circa un migliaio di persone fra militanti ed esponenti della società civile. Pochi i politici e per lo più di area popolare, come l'ex ministro Maurizio Sacconi.
Nel suo intervento conclusivo Parisi non ha risparmiato critiche al premier Matteo Renzi, "maestro di furbizie tattiche", che rappresenta "un pericolo per l'economia, non per la democrazia", con "l'inganno degli 80 euro che dovevano far ripartire il paese". Così come Monti le cui manovre di risanamento hanno "ucciso la nostra economia, riducendo gli investimenti e aumentando la spesa corrente. Non abbiamo bisogno di pedagoghi o tecnocrati, ma di politici che prendano in mano la situazione". Secondo Parisi, fondamentale è preparare una "classe politica integra e sistemi di controllo efficaci", e "cambiare il rapporto tra Stato e cittadini. Non si può pensare che siano tutti corruttori o evasori. Bisogna cambiare l'impianto normativo che è basato sul sospetto e che insegue la patologia e non norma il comportamento fisiologico". Con il risultato di creare nuovi organismi di controllo, speso ridondanti. "Ma in Italia a cosa serve l'Autorità Anticorruzione? La nomina viene dal presidente del Consiglio, quindi non so che imparzialità abbia. Ogni giorno dice la sua su una nomina e recentemente si è espressa anche sulla cannabis", ha dichiarato Mr Chili. Altro punto da affrontare è quello dell'autonomia fiscale per rilanciare città come Milano che sono "il motore del paese. Milano deve chiedere autonomia fiscale non mettersi in ginocchio per quattro soldi", ha dichiarato.
Parisi ha poi toccato temi legati alla politica estera e all'Europa. "Ventotene, Maranello, Atene e Bratislava: quattro incontri da cui sono emerse quattro linee diverse. A Maranello cosa si sono detti Renzi e la Merkel? Gli ha fatto vedere solo quanto sono belle le Ferrari o hanno parlato anche di immigrazione?", si è chiesto Parisi. Duro anche l'attacco contro l'Europa, il cui futuro "non può essere ricercato a Ventotene, perché l'Europa di Spinelli forse non c'è mai stata, ma sicuramente non ci sarà più. Diciamo "no" a un' Europa stagnante che non pensa al nostro futuro". Infine un passaggio sul prossimo referendum: "Voto no. Penso che l'Italia possa fare una riforma migliore di questa" e poi non è vero "che in caso di vittoria del "no" ci sarà il caos. C'è sempre la nostra Costituzione e poi ci sarà un centrodestra capace di sostituire Renzi al governo".
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