PROFUGHI
«Se arrivano in via Doria m’incateno»
Linea dura del sindaco Andrea Cassani sull’ex ricamificio
Il sindaco Andrea Cassani non va tanto per il sottile. E’ stanco del politically correct, stufo marcio del buonismo che non risolve i problemi, infastidito di subire decisioni prese da altri. Sui profughi il suo pensiero è fin troppo chiaro. Lo ha detto in campagna elettorale, lo ha ribadito sui social e cerca di darne seguito nel suo amministrare quotidiano. Dunque? «Se vogliono mettere queste persone nell’ex ricamificio Zibetti di via Doria, io m’incateno».
Patti chiari, amicizia lunga. Cassani avverte il pericolo. E reagisce. In questi giorni si è detto e scritto molto su via Ranchet (dove si trovano i migranti gestiti da Kb srl dopo lo spostamento da via Beccaria) e su via Doria, dove è stata acquisita un’ampia parte dell’ex opificio per realizzare delle aule dove insegnare l’italiano ai profughi. Tutto qui? Se così fosse, la protesta di Cassani non avrebbe ragione di esistere. Il problema è che allo Sciarè c’è il timore che vengano trasferiti i profughi, perché lì ci sono dei locali già con destinazione abitativa in Pgt e non industriale come in un comparto di via Ranchet. Ecco perché il sindaco sta ai primi danni. Ha sentito al telefono il prefetto Giorgio Zanzi. Ha incontrato i rappresentanti della Kb nei giorni scorsi e pure martedì. Ha ricevuto rassicurazioni, ma è comunque preoccupato. E agisce di conseguenza.
Servizio completo sulla Prealpina di mercoledì 24 maggio
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