SANITÀ
Varese, gli infermieri vanno in Finlandia
L’esodo non è solo verso la svizzera. Il Nord Europa offre stipendi più alti e migliore qualità della vita
Dopo la Svizzera anche la Finlandia si sta profilando come nuova “Terra promessa” per gli infermieri italiani. Stipendi fino a 3mila euro, corsi di lingua gratuiti, supporto riguardo la problematica degli alloggi, elevata qualità della vita e prospettive di carriera che in Italia rimarrebbero solo un sogno.
Tutti questi elementi insieme starebbero per determinare un nuovo esodo di figure sanitarie oltre-confine.
A denunciarlo è il Sindacato infermieri italiani Nursing up sulla base di un’inchiesta sulle modalità di evoluzione della sanità europea.
“L’Italia appare immobile, in un vortice di cambiamenti che invece anima l’Europa - si legge sul documento diffuso da Nursing up -. Il nostro Paese si dimostra sempre di più un gigante dai piedi d’argilla, debole e incapace di reggere il confronto con Paesi che offrono retribuzioni che sono il doppio delle nostre, ma soprattutto prospettive di vita alle quali è difficile rinunciare”.
Svizzera, Germania e Inghilterra continuano a reclutare i nostri professionisti, ma nuove allettanti possibilità arrivano dalla Scandinavia e dalla Norvegia. All’orizzonte compare ora anche la Finlandia, che ha attivato un serio piano di investimenti. «I nostri professionisti sono molto ambiti - sottolineano da Nursing up - e le nostre università li formano con grande capacità e ottimi risultati, per questo vengono considerati, nel mondo, vere eccellenze. Le qualità umane e il loro approccio verso i pazienti si rivelano poi un fondamentale criterio di selezione».
Le nuove isole felici europee ora sono al Nord. Lontano da casa e in un Paese con clima diverso? Solo particolari trascurabili di fronte a scelte di vita molto allettanti per un giovane infermiere o per un laureato in ostetricia, magari anche in possesso di un master o di esperienza sul campo. «Dopo le nostre inchieste sulla Norvegia - proseguono i sindacati -, con tante testimonianze di professionisti italiani che hanno scelto città come Bergen e Tronheim, arriva oggi la Finlandia. La rete Eures (EURopean employment services, ovvero rete di cooperazione cui partecipano i servizi pubblici per l’impiego dei Paesi dello spazio economico europeo) cerca in questo momento ancora 25 infermieri e al primo posto ci sono i professionisti di casa nostra».
In particolare cosa offre la Finlandia? Stipendi fino a 3mila euro, supporto per gli alloggi, corsi di lingua gratuiti per nove mesi al fine dell’inserimento sociale e di un efficace approccio con il paziente locale. E poi un’alta qualità di vita, oltre a ospedali efficienti e organizzati. «A che livello può essere considerata oggi la qualità di vita di un infermiere italiano - domanda il presidente di NU Antonio De Palma -, con lo stipendio tra i più bassi d’Europa, i turni massacranti e le botte e le minacce nelle corsie, oltre al tempo per la propria famiglia che si assottiglia sempre di più? Paradossale che la politica fatichi a comprendere questa realtà sanitaria. In questo momento forse solo la Spagna sta vivendo la medesima stagione calda delle proteste dei professionisti della sanità come l’Italia. Eppure in Spagna gli stipendi sono più alti dei nostri e la Spagna sta riorganizzando da tempo la sua sanità territoriale».
Maggiore stabilità economica e minore fragilità delle realtà ospedaliere sono le “promesse” che valgono bene un viaggio di venti minuti (in Svizzera) o di un paio d’ore (nel resto d’Europa). Si teme un esodo che non finirà più.
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