DRAMMA SCUOLA
Varese, prof accoltellata: bocciatura come possibile movente
La Procura dei Minori contesta allo studente anche i futili motivi. Attesa per l’udienza di convalida dell’arresto
Viene contestata la premeditazione al 17enne arrestato per tentato omicidio con l’accusa di aver accoltellato ieri mattina, lunedì 5 febbraio, un’insegnante all’Enaip di Varese. La premeditazione è dedotta anche dal fatto che lo studente si sia portato il coltello da casa. Contestate poi le aggravanti dei futili motivi e dell’aver agito contro un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni (la prof è anche coordinatrice scolastica).
La richiesta di convalida dell’arresto è stata presentata oggi, martedì 6 febbraio, al gip dalla Procura dei Minori diretta dalla facente funzione Luisa Russo. L’udienza non è ancora stata fissata.
POSSIBILE MOVENTE NELLA BOCCIATURA
Il 17enne incolpava Sara Campiglio della bocciatura. Risulta dalle indagini degli investigatori della Squadra Mobile di Varese. Per la Procura dei minori l'aggressione è stata premeditata ma sarebbe maturata in modo solitario, senza che lo studente avesse accennato a qualcuno delle sue intenzioni. I suoi social e il cellulare sono analizzati ma, al momento, nessuna traccia di confidenza o messaggi rivelatori dei suoi propositi. Il movente, dunque, è da ricercarsi nella bocciatura al terzo anno.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
I poliziotti della Volante, accorsi in via Uberti, hanno trovato lo studente in cortile, seduto sui gradini che portano all’ingresso dell’Enaip, e a loro il ragazzo ha subito mostrato i polsi, come a dire: «Ammanettatemi». Evidentemente consapevole della gravità di quello che aveva appena fatto. Sangue e paura, ieri mattina, lunedì 5 febbraio, intorno alle otto, nell’istituto professionale delle Acli non lontano da viale Europa, dove lo studente diciassettenne ha accoltellato per tre volte alla schiena la professoressa Sara Campiglio, 57 anni, anche coordinatrice della scuola superiore, al lavoro all’Enaip da molti anni.
AGGRESSIONE NELL’ATRIO
L’aggressione è avvenuta nell’atrio, quando stavano iniziando le lezioni e con gli altri studenti già in gran parte nelle aule, ed è stata fulminea: «Nessuna discussione, nessun diverbio – ha dichiarato un’altra docente che in quel momento era insieme alla vittima –: il ragazzo è arrivato di corsa e ha colpito la collega da dietro, quasi non mi sono resa conto di quello che stava succedendo».
La donna ferita, che è sempre rimasta cosciente, è stata subito soccorsa dagli altri professori e dal personale di segreteria, e poi è stata portata al pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo dal 118: è stata operata e non è in pericolo di vita. Ieri sera ai colleghi ha detto «Sono stata fortunata» senza riuscire a spiegarsi l’accaduto. Che dal punto di vista del Codice penale è un tentato omicidio, aveva stabilito nel pomeriggio la Procura dei minorenni di Milano, in considerazione delle parti del corpo colpite dalle coltellate. L’insegnante è ora nel reparto di Medicina generale dell’ospedale di Varese dopo essere stata dimessa dalla Rianimazione dove era stata trasferita dopo l’intervento in sala operatoria per ridurre le ferite.
Il diciassettenne, sempre nel pomeriggio, è stato trasferito dalla Questura di Varese al carcere minorile Beccaria di Milano. Il ragazzo diventerà maggiorenne tra pochi giorni.
È RIMASTO IN CORTILE
Come detto, dopo le coltellate lo studente si è spostato nel cortile dell’istituto e lì è rimasto, insieme ad alcuni prof, fino a quando i poliziotti della Volante l’hanno arrestato. Recuperato e sequestrato il suo coltello a serramanico, con una lama lunga una decina di centimetri. La scuola ha fatto sapere che il minore è «soggetto a diagnosi funzionale», e cioè ha problemi di natura psico-fisica e comportamentale, sottolineando anche, in un comunicato, che «è sempre stato seguito con competenza e professionalità dalla scuola e accompagnato per il miglioramento delle sue competenze psico-attitudinali». A suo carico non risultano precedenti penali, è sconosciuto alle forze di polizia e non risulta che di lui si siano interessati nemmeno i Servizi Sociali del suo Comune, anche perché la sua famiglia non è disagiata, come ha spiegato il procuratore facente funzione dei minori di Milano Luisa Russo.
Inoltre in passato non avrebbe avuto altri accessi d’ira, non avrebbe mai creato problemi in classe e non ci sarebbero stati particolari episodi con l’insegnante presa di mira che lo seguiva come tutor.
Resta quindi un mistero, per ora, il movente dell’improvvisa esplosione di violenza di ieri. «È un fatto di estrema gravità che sarà valutato con la massima attenzione» ha detto ancora il procuratore Russo a questo proposito.
RIENTRAVA IERI DA UNO STAGE
«Tutto è avvenuto molto velocemente - ha raccontato ieri Gabriella C., docente di tecniche di vendita e tecniche commerciali che era nell’atrio con la professoressa Campiglio -: dopo essere stata colpita la collega si è accasciata sul mio braccio e poi le ho tamponato le ferite. Non ho visto l’arma e il ragazzo è scappato come un razzo. Sono sotto choc: è anche un mio allievo, dalla seconda, e a me non ha mai dato alcun problema. Non c’è stata alcuna discussione, alcuna lite prima del fatto, anche perché gli studenti rientravano oggi (ieri, ndr) da uno stage di due mesi». Stage che il feritore aveva svolto in un supermercato.
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