LUOGHI DI CULTO
Varese, via i ponteggi dalla chiesa di Sant’Ambrogio
Benefattore dona 350mila euro: opere concluse. Don Marco Paleari: «E ora restauri all’interno»
«La facciata è tutta in mattone vivo scoperto, con ornamentazioni, parte in marmo e parte in cemento martellinato. Così che è doveroso un plauso all’ingegner Mario Cantù che ha saputo lavorare con fine intelletto d’amore»: così in un lungo resoconto scriveva la Cronaca Prealpina nel dicembre 1885, usando la prosa tipica dell’epoca, a proposito dell’allora nuova chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, nel rione omonimo.
Oggi quel mattone vivo, quelle ornamentazioni e tutto il resto sono tornati a risplendere grazie al “restauro e al risanamento conservativo” che la comunità pastorale dei Santi Gottardo e Giovanni Paolo II ha affidato all’architetto Gaetano Arricobene di Milano e alla ditta San Gregorio di Busto Arsizio, specializzata in interventi di questo tipo.
«Un lavoro che attendeva da tempo di essere realizzato e che a breve regalerà alla comunità locale e a tutta Varese questo tempio nella bellezza anche cromatica di quasi un secolo e mezzo fa, cancellando intanto le infiltrazioni che l’ammaloravano» commenta il parroco don Marco Paleari. Lo smontaggio dell’alto ponteggio che ha consentito i lavori è cominciato ieri mattina, martedì 9 gennaio.
«Ci sarebbe poi da pensare al restauro interno, anch’esso ormai necessario per tutta una serie di distacchi delle decorazioni, ma al momento le economie della parrocchia non lo consentono - prosegue don Marco Paleari -, mentre prossimamente verrà concluso il rifacimento delle tegole sul tetto».
L’intervento portato a termine nel corso di circa sei mesi è costato 350mila euro ed è stato reso possibile solo grazie ad una specifica donazione testamentaria che, curiosamente, è giunta nel solco di quella del terreno su cui, a partire dalla fine del 1880, venne eretto l’edificio. L’inaugurazione, inizialmente auspicata nei giorni di Natale a ricordo di quella originaria che avvenne il 20 dicembre 1885, è prevista tra febbraio e marzo prossimi.
Per quanto riguarda le altre chiese dislocate sul territorio della comunità pastorale, di recente è stata risistemata la copertura di quella dedicata a San Massimiliano Kolbe in viale Aguggiari, le altre non presentano gravi problemi «ma mentre la chiesa di San Sebastiano a Bregazzana è ben tenuta dai fedeli anche grazie alle sue ridotte dimensioni, quella alla Rasa dedicata a Santa Maria degli Angeli richiederebbe una serie di lavori importanti, ma che trovano ostacolo nelle grandi dimensioni e, quindi - conclude il sacerdote - in un budget di cui al momento non possiamo disporre».
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