TRIBUNALE DI MILANO
Abusava di due allieve: ex direttore della banda condannato
Sette anni al trentaseienne di Arsago Seprio che dirigeva il Corpo Musicale Cassanese

Pesante la pena inflitta dal gup del Tribunale di Milano Roberto Crepaldi al termine di un giudizio con rito abbreviato: sette anni di reclusione. Ma d’altronde erano pesanti le contestazioni di reato che il febbraio scorso sono costate gli arresti domiciliari a un musicista originario di Arsago Seprio di 36 anni, ormai ex direttore del Corpo Musicale Cassanese: atti sessuali e violenza sessuale su due allieve minorenni della banda locale alle quali impartiva lezioni; stalking nei confronti di una di loro e detenzione di materiale pedopornografico (imputazione quest’ultima che ha determinato il trasferimento della competenza territoriale dai giudici di Busto a quelli di Milano).
COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE
L’imputato, gravato dalle pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi incarico nelle scuole e dagli uffici attinenti alla tutela, alla curatela o all’amministrazione di sostegno e del divieto per un anno di avvicinamento a luoghi frequentati da minori, dovrà inoltre versare anticipo sul risarcimento quantificato complessivamente in 30 mila euro a favore delle due ragazze, oggi entrambe maggiorenni, che si sono costituite parte civile per tramite degli avvocati Alberto Zanetta, Roberta Ferloni ed Alberto Arrigoni.
INSOSPETTABILE INSEGNANTE
A denunciare il musicista arsaghese è stato il padre di una delle due vittime, una volta venuto a sapere che le attenzioni perverse da parte dell’insospettabile insegnante andavano avanti da quando la figlia aveva appena 12 anni. Attenzioni poi sfociate in rapporti sessuali completi dai 13 ai 17 anni e nel chiederle di farsi fare fotografie a contenuto sessualmente esplicito. Quando la ragazza è riuscita a liberarsi, il direttore-maestro (che aveva incarichi equivalenti anche in altri Comui della zona) si sarebbe reso protagonista di condotte persecutore tra insulti, ricatti e ripetute minacce di suicidio qualora si fosse allontanata per sempre da lui.
MATERIALE PEDOPORNOGRAFICO
Per altro il trentaseienne è stato anche punito perché avrebbe avuto approcci hard nei confronti di un’altra allieva poco più che sedicenne. A rendere, se possibile, ancora peggiore la posizione processuale dell’uomo il ritrovamento all’interno del computer di 79 video che ritraevano minori nell’atto di compiere e subire atti rapporti sessuali. Contattato, il difensore dell’imputato, l’avvocato Riccardo Stucchi, ha preferito non commentare la sentenza, limitandosi a preannunciare ricorso in appello.
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