LA SENTENZA
Processo Report-Fontana: assolti Ranucci e Mottola
I due giornalisti assolti «perché il fatto non costituisce reato». Erano accusati di diffamazione aggravata nei confronti di Maria Cristina Fontana, figlia del presidente della Lombardia

«Assolti perché il fatto non costituisce reato». Con la sentenza letta alle 14 di oggi, martedì 14 ottobre, dal giudice Andrea Crema si è concluso in Tribunale a Varese il processo a Sigfrido Ranucci, conduttore di “Report”, e all’inviato Giorgio Mottola, autore di due servizi che cinque anni fa presero di mira la Lega. I due giornalisti della trasmissione Rai erano accusati di diffamazione aggravata ai danni di Maria Cristina Fontana (figlia del presidente della Regione Lombardia Attilio), che si è costituita parte civile con l’avvocato Fabio Schembri, chiedendo un risarcimento danni di trentamila euro. Il suo legale ha accusato gli autori del servizio di "pregiudizio di genere" e di "titolo sessista". Il pm Monica Crespi aveva proposto la condanna a 700 euro di multa ciascuno. La difesa (studio Casellati di Roma) aveva invece chiesto l'assoluzione per entrambi, sostenendo che i giornalisti di Report esercitarono il diritto di cronaca.
LA PUNTATA INCRIMINATA
Nel mirino la puntata del 19 ottobre del 2020, intitolata “Mogli, camici e cavalli dei paesi tuoi”, nella quale era stato sollevato un presunto conflitto d’interessi legato al fatto che l'avvocato Fontana avrebbe avuto incarichi legali per l’Asst Nord Milano come conseguenza del ruolo ricoperto dal padre. La diretta interessata aveva inviato una nota di risposta alla trasmissione Rai smentendo che si trattasse di conflitto d’interessi e precisando che l’attività era svolta per conto dell’assicurazione alla quale l’azienda sanitaria si affidava per le proprie cause.
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