LO SCONTRO
Accessi sbarrati, rabbia alle Bettole
Allenatori in rivolta per l'impossibilità di accedere alla pista

Con un giorno d’anticipo rispetto a quanto dichiarato nel comunicato del mese scorso, nel tardo pomeriggio di oggi - mercoledì 30 aprile - la Società Varesina Incremento Corse Cavalli ha provveduto alla chiusura delle piste dell’ippodromo Le Bettole. Lucchettato e sbarrato con il rullo compattatore il cancello che consente ai cavalli delle Scuderie Olona di accedere all’impianto, il gestore ha posizionato lungo il perimetro del tracciato in sabbia anche gabbie di partenza e greder, ostruendo il passaggio. Immediata la reazione degli allenatori locali, pronti a procedere con una denuncia alle autorità a cui farà seguito una richiesta d’intervento d’urgenza della Prefettura.
Molti dei professionisti in questione sono, infatti, in regola con il pagamento dei canoni d’affitto dei box e, di conseguenza, ritengono inaccettabile e dannosa l’interruzione di servizio. In appoggio agli addetti ai lavori si muove anche l’Associazione Nazionale Galoppo, pronta a contribuire alle spese legali per ovviare a quanto verificatosi. Chiarissimo il messaggio lanciato dal presidente Antonio Viani: «Siamo al limite della sopportazione e ci rivolgeremo immediatamente agli avvocati. Al pari della Varesina, anche il Comune ha responsabilità evidente sulla questione, considerato che un suo bene viene gestito in modo inaccettabile».
Nei giorni scorsi, Palazzo Estense ha dichiarato di non poter intervenire sul caso in quanto l’impianto, per il perdurare della mancanza documentale necessaria, non dispone dell’agibilità. Sale, dunque, la tensione in vista della Commissione Consiliare 12 di lunedì prossimo, in cui andrà chiarito come l’impraticabilità delle strutture possa incidere sull’uso ai fini dell’allenamento dell’anello interno. Il concretizzarsi di un ulteriore passo verso il capolinea della storia ippica prealpina è stato, dunque, compiuto, con l’inizio della stagione estiva 2025, in programma a partire dal prossimo 7 luglio, da considerarsi sempre più utopico.
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