VARESE
Il “Città di Varese” corre con lo sponsor. Ma il futuro delle Bettole è incerto
Il presidente della Svicc, Guido Borghi, soddisfatto dell’accordo con Core Financial Organization. Resta il nodo del bando dell’impianto

Uno sponsor per il Gran Premio: così si rilancia l’ippica locale. Questo, in breve, il tema portante della conferenza stampa indetta questa mattina, martedì 2 settembre, dalla Società Varesina Incremento Corse Cavalli (Svicc) a pochi giorni dalla conclusione della stagione estiva di corse. Core Financial Organization, azienda di punta del gruppo multinazionale ITCore Group, è, infatti, partner ufficiale della 74esima edizione del Città di Varese, in programma sabato 6 settembre.
A illustrare una scelta certamente coraggiosa e poco comune nell’ambiente è l’amministratore delegato di Core Financial OrganizationOrazio Cucinotta: «Con il nostro contributo vogliamo dare spazio a una realtà che fa parte della tradizione varesina, per poter tornare a godere appieno dei momenti passati all’ippodromo. Crediamo molto nella nostra piccola provincia e, per questo, abbiamo deciso di sostenere la famiglia Borghi per evitare che, come troppo spesso succede, l’abitudine faccia perdere la capacità di apprezzare le cose». Molto soddisfatto di questa nuova collaborazione Guido Borghi, presidente della Svicc, che è però amareggiato per le difficoltà incontrate finora nella gestione dell’impianto: «Le Bettole sono una bomboniera con delle specificità che nessun altro ippodromo italiano possiede». Il patron non risparmia le critiche nei confronti del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ritenuto primo responsabile del ridimensionamento di una realtà storica come quella prealpina: «Montepremi e sovvenzioni sono spartite in modo poco equo. Varese riesce, infatti, a totalizzare movimenti di gioco di gran lunga più importanti rispetto a quelli che si registrano su campi maggiormente remunerati». Resta, dunque, molto incerto il futuro, con l’imminente scadenza dell’accordo con il Comune che apre a diversi scenari. Rigettata la proroga, si attende, dunque, la sentenza del Tar di Milano per fare maggiore chiarezza sulla situazione, come confermato dal presidente della Svicc: «Nell’attuale conformazione, il bando di concorso riserva un valore minimo all’attività ippica, a dimostrazione dell’assenza di una volontà concreta di proseguire».
© Riproduzione Riservata