IN COMMISSIONE
Ippodromo di Varese, ancora tutto fermo
Attesa per la pubblicazione della perizia

Con la volontà di fare il possibile per salvare la realtà ippica varesina, la Commissione Consiliare 12 si è riunita nella serata di ieri alla presenza di Guido e Giovanni Borghi, presidente e amministratore delegato della Società Varesina Incremento Corse Cavalli. Per compiere un primo ma fondamentale passo verso il raggiungimento dell’obiettivo è, però, necessario che la struttura possa essere nuovamente aperta al pubblico in vista dell’estate, con la stagione presentata, come intuibile, in maniera molto approssimativa.
A riguardo, il patron della SVICC ha precisato che «in tal senso, la società farà del suo meglio ma, con i crediti ancora in essere e in attesa di aggiornamenti dal Ministero riguardo la remunerazione delle giornate di corse finora disputate per l’anno in corso, il percorso non sarà semplice». Solo alla ricezione di una documentazione valida e completa riguardo tribune e cabina elettrica, il Comune potrà, infatti, convocare la Commissione di Vigilanza in vista di un sopralluogo.
Come affermato da Giorgio Bellocchi, dirigente capo dell’Area X intervenuto in qualità di tecnico, «la perizia sulle strutture è stata acquisita ma occorrono ancora dei passaggi prima della sua pubblicazione ufficiale». Dalla valutazione dello stato di consistenza dei danni dipenderà, inoltre, la decisione dell’Avvocatura, che potrebbe intraprendere un’azione nei confronti del gestore, da tempo in trattativa bonaria con Palazzo Estense.
Tema caldo anche quello del prossimo bando, i cui termini interessano anche l’attuale concessionario. Nuovamente categorico, l’assessore Stefano Malerba ha confermato che «dopo l’atto dovuto di autotutela, che ha portato alla revoca della manifestazione d’interesse, a breve partirà la nuova procedura, della cui formula non parlerò in questa sede. Dobbiamo garantire che nel 2026 le corse a Varese vengano svolte regolarmente».
Per guardare al futuro è, però, fondamentale che le piste vengano riaperte, consentendo la ripresa delle sgambature dei purosangue. La posizione dei Borghi pare chiara: «Il MASAF ha dichiarato che le piste non sono idonee per l’allenamento e la chiusura delle stesse è necessaria per l’effettuazione dei lavori di ripristino come pure per arginare l’emorragia economica». L’utilizzo dei tracciati per il training non è incluso nella convenzione ma è concesso da un accordo contrattuale con il conduttore, che detiene la proprietà delle scuderie site in via Galdino.
Fra i diversi interrogativi posti da Salvatore Giordano all’Amministrazione, il principale riguarda il mancato intervento su un atto che «è da considerarsi un abuso di potere, che causa un danno alla salute dei cavalli ma anche a un bene di proprietà del Comune». Considerata anche la situazione di profondo decadimento, il capogruppo di Fratelli d’Italia ha richiesto formalmente la conclusione immediatamente del rapporto in essere tra Palazzo Estense e la Varesina, che, dopo la proroga decennale del 2015, si esaurirà a fine anno. Categorico anche il consigliere Stefano Angei: «Come è possibile trovarsi ancora nella situazione dello scorso anno? La convenzione prevede manutenzione ordinaria e straordinaria a carico dell’affidatario ma la struttura è tuttora inagibile».
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