IL LUTTO
Addio a Dante Trombetta
Varese in lutto: scompare a 88 anni il presidente della Robur et Fides
Addio a Dante Trombetta: la città perde una delle sue colonne. Il notissimo imprenditore, varesino doc, già presidente dell’ospedale di Circolo e della Centrale del latte, è morto all’improvviso domenica 1 dicembre, all’età di 88 anni. Lasciando senza parole la moglie Cesarina e i cinque figli Annalisa, Stefano, Silvia, Tommaso, Francesco. E lasciando attonita una città abituata alla sua figura imponente, al suo vocione tonante, alla sua simpatia contagiosa e alla sua voglia di fare: nel sociale, nella vita produttiva, nello sport e nella chiesa. Con lui, se ne va un pezzo della vecchia Varese, quella che ricorda l’era del tram e le tappe storiche di una terra operosa diventata una potenza economica.
Industriale del settore cartotecnico, Trombetta era titolare dell’azienda Plv di Daverio, dove era entrato da ragazzino diventandone poi dirigente. Una lunga carriera imprenditoriale, che ha sempre coinciso con l’impegno a 360 gradi nella sua Varese.
Impossibile dimenticare il suo ruolo nello sport (in particolare nel basket - era tuttora presidente della Robur et Fides), all’oratorio di San Vittore, a cui è rimasto legato fino all’ultimo giorno di vita. E nella sanità: presidente dell’ospedale di Circolo negli Anni Ottanta, aveva gestito la fase di crescita e sviluppo del polo varesino vestendo i panni dell’amministratore competente ma soprattutto umano.
I suoi aneddoti, spesso in puro dialetto varesino, erano stati anche al centro di un incontro sulla storia dell’ospedale organizzato nel 2010 al centro congressi De Filippi. Una serata sul filo dell’emozione e del ricordo per mostrare l’affetto dei varesini per il loro ospedale. Accanto ai dirigenti moderni, uno spazio speciale era stato riservato proprio a Trombetta, intervistato dal giornalista Gianni Spartà insieme a Paolo Cherubino. Tutti i primari erano passati dai colloqui spumeggianti con il presidente. L’allora rettore dell’università dell’Insubria Renzo Dionigi aveva riportato una testimonianza del suo ingresso nel 1986 («il presidente Dante Trombetta mi chiese solo: ma tì, te set boon da uperà?»). Dialoghi schietti e sempre umani, fatti di pacche sulle spalle ma anche di camici bianchi "strapazzati" quando ce n’era bisogno.
Trombetta amava definirsi un ragazzo dell’oratorio San Vittore, dove si trovava anche ieri mattina prima del malore avvenuto a casa, a Giubiano. Ma era anche uomo di sport: anche il Panathlon ricorda il suo storico socio iscritto dal 1974 e diventato socio onorario proprio quest’anno («siamo vicini ai familiari in questo triste momento», sottolinea Enrico Stocchetti).
I funerali saranno celebrati la mattina di martedì 3 dicembre (l’orario è ancora da definire) nella chiesa di Santa Teresa di Gesù Bambino in via Carnia. Domenica familiari e amici si sono riuniti per la recita del rosario nella stessa parrocchiale. Un modo per ricordare «un lungo cammino vissuto nella fede, dedicato alla famiglia, speso con energia e entusiasmo nel lavoro, nell’ambito oratoriano e sportivo, nel servizio alla società civile», scrivono i familiari.
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