IL GIORNO DEL DOLORE
Addio a Modesto Verderio, bossiano di ferro
Lunga militanza nella Lega poi lo strappo e l’adesione al movimento autonomista del Nord. Non ci sarà il funerale
Ieri mattina, giovedì 20 novembre, nella sua casa di Vanzaghello, si è spento Modesto Verderio. È stato stroncato da un infarto e vani sono stati i tentativi di rianimarlo: nulla da fare. Aveva 72 anni. Lascia la moglie e due figli. Domani, sabato 22 novembre, ci sarà la cerimonia di cremazione senza funerale.
SIMBOLO
Verderio è stato per tanti anni simbolo del leghismo indipendentista, da sempre bossiano di ferro. Tra i padri della Lega Lombarda. È stato per alcuni autista di Umberto Bossi e ha mantenuto un rapporto di amicizia con lui.
Alla fine degli Anni Ottanta era stato ribattezzato il Rasputin della Lega. Per il sul ruolo nel partito, per la sua calma, per quei tratti che lo hanno sempre contraddistinto come la lunga barba (la tagliò qualche anno fa dopo decenni), l'inseparabile pipa e il dialetto rivendicato come senso di appartenenza e identità al territorio che non ha mai tradito.
BATTAGLIA
Negli Anni Novanta è cominciata la sua esperienza istituzionale composta di vari incarichi pubblici. È stato prima consigliere e poi anche assessore provinciale della Lega Nord e nella sua Lonate si è più volte candidato a sindaco - senza però riuscire mai nell’intento - e consigliere comunale. Aprì il nuovo secolo avviando la battaglia politica contro il radicamento della ‘ndrangheta sul territorio lonatese, promuovendo anche una manifestazione. È sempre stato in prima linea contro il malaffare, ha voluto essere un avamposto di legalità in una comunità che ha sofferto tantissimo nel recente passato il radicamento della criminalità organizzata.
LINEA
Negli ultimi tempi, con l’arrivo della leadership di Matteo Salvini, si è sempre più allontanato da quella Lega che per lui era stata speranza e ragione di vita. Non ha mai condiviso linea nazionalista portata avanti da Salvini. Così, nel 2018 ci ha riprovato sotto una nuova bandiera: si è candidato a sindaco a Lonate per Grande Nord, riuscendo nell’intento di far perdere il centrodestra nella tornata elettorale post Danilo Rivolta e permettendo la vittoria di Nadia Rosa.
Molto meno fruttuosa la candidatura a primo cittadino nel 2023 con Alleanza per l’autonomia Verderio Sindaco: non riuscì a entrare in consiglio comunale.
PRESIDENZA
Ma tante sono state le sue esperienze e anche in ambito amministrativo a Lonate. Come la presidenza prima della Tutela Ambientale Arno Rile e Tenore in quota Lega e poi della municipalizzata Sap scelto dall’allora prima cittadina Rosa.
STRADE
«Abbiamo condiviso una vita da leghisti e una vita di amicizia», lo ricorda con commozione il segretario della Lega lonatese, Armando Mantovani. «Poi le nostre strade politiche negli anni si sono separate, ma mi piace rimarcare come il nostro rapporto umano non si sia mai incrinato».
TRATTORIA
E poi c’è quel locale di famiglia in via 24 Maggio, lo stradone. Il Bar Trattoria Da Lucia, emblema di storia lonatese e territorialità, luogo di vicinato dove Verderio ha sempre presentato le sue candidature e che lo scorso anno ha compiuto cento anni. Insomma, ha lasciato il segno nella sua Lonate.
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