AirBnb
AirBnb risponde a richiami Ue: chiarezza e stop clausole illegali
Saranno possibili tutti i mezzi di ricorso, anche contro l'host

Roma, 20 set. (askanews) - Più chiarezza su AirBnb ed eliminazione delle clausole illegali rispetto alle normative europee: la società che gestisce la app sugli affitti di case vacanze si è impegnata a conformarsi alle richieste della Commissione europea e delle autorità dell'Ue per la tutela dei consumatori. Ora AirBnb ha tempo fino alla fine del 2018 per apportare le necessarie modifiche al suo sito web in tutte le lingue ufficiali dell'Unione, ha annunciato l'esecutivo comunitario con una nota.
In particolare sarà esplicitata la possibilità per il consumatore di avvalersi di tutti i mezzi di ricorso disponibili e, nello specifico, del diritto di citare in giudizio un soggetto che gli fornisce ospitalità, in caso di danni personali o di altra natura. Airbnb indicherà chiaramente che il consumatore ha il diritto di avviare un procedimento contro la stessa Airbnb dinanzi ai giudici del suo paese di residenza.
Inoltre, nel caso in cui decida di risolvere un contratto o di rimuovere dei contenuti, Airbnb sarà tenuta ad informare il consumatore e, se del caso, gli offrirà il diritto di presentare ricorso e di ottenere un risarcimento.
"Accolgo con soddisfazione la disponibilità di Airbnb ad apportare le modifiche necessarie a garantire ai consumatori piena trasparenza e consapevolezza di ciò che stanno pagando", ha commentato la commissaria europea alla Giustizia, Vera Jourová. "Si tratta di un'azione che rientra in un'iniziativa di più ampio respiro volta a promuovere una maggior tutela dei consumatori online. E' per questo motivo che, alcuni mesi fa, abbiamo proposto di rafforzare le norme di tutela dei consumatori nell'ambito del 'New deal' per i consumatori".
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