MILANO
Al Pirellone una sala “Luigi Ganna”
Cerimonia d’intitolazione al campione varesino del ciclismo con intervista immaginaria realizzata grazie all’intelligenza artificiale

Una sala riunioni al quinto piano del Pirellone è stato intitolato oggi, martedì 1 ottobre. al ciclista varesino Luigi Ganna, vincitore del primo Giro d’Italia del 1909.
Ecco il commento del presidente del Consiglio regionale Federico Romani: «Un grande lombardo, che ha saputo distinguersi prima come atleta e poi come imprenditore, coltivando sempre i valori che contraddistinguono la nostra regione a partire dall’amore per il lavoro e la famiglia. Questo era Luigi Ganna che è entrato nella storia del ciclismo per aver vinto il primo Giro d’Italia 115 anni fa, nel 1909». «Era un altro ciclismo quello dell’epoca di Ganna fatto di semplicità e fatica - aggiunto Romani -. Lo sport è prima di tutto un veicolo potente che promuove e diffonde insegnamenti fondamentali per lo sviluppo di una società sana quali il merito, l’impegno, il sacrificio, la passione e la determinazione. Questo ci ha insegnato Luigi Ganna”.
L’iniziativa è partita dal desiderio, espresso dalla famiglia Ganna, di poter esporre a Palazzo Pirelli il trofeo “Senza Fine”, vinto dal campione in occasione della prima edizione del Giro d’Italia.
«Il ciclismo e la Lombardia, da sempre terra di grandi campioni e di una passione sconfinata per le due ruote, sono uniti da un profondo legame – ha evidenziato il presidente della Commissione Sostenibilità sociale Emanuele Monti, che ha proposto l’intitolazione -. Per questo abbiamo deciso di intitolare una sala di Palazzo Pirelli, la ‘casa’ di tutti i lombardi, a Luigi Ganna. Luigi riuscì ad entrare nel cuore dei tifosi grazie alla sua voglia di vincere e alla tenacia che gli fece compiere grandi imprese. L’obiettivo è portare la sua straordinaria storia fuori dal perimetro dei cultori e degli appassionati per farla conoscere al grande pubblico, soprattutto ai più giovani perché la vicenda umana e sportiva di Luigi Ganna ci racconta che il successo, nello sport come nella vita, si può e si deve raggiungere con il lavoro e l’impegno”.
Alla cerimonia di intitolazione, oltre a Romani e Monti, è intervenuto il campione del mondo nella prova di ciclismo su strada a Varese nel 2008 Alessandro Ballan. In apertura, trasmessa una video intervista “immaginaria” a Luigi Ganna, realizzata grazie all’intelligenza artificiale e curata da Pasquale Diaferia, Paolo Del Prato e Federico Facchini.
Presenti anche il giornalista Sandro Brambilla, Stefania Bardelli promotrice dell’evento e la bisnipote di Luigi Ganna Ilaria Marzoli. Con loro il vice presidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino, l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, numerosi consiglieri regionali, il vice presidente del CONI Lombardia Claudio Pedrazzini, il Presidente della società ciclistica “Alfredo Binda” di Varese Renzo Oldani e gli artisti Enrico Dicò, Andrea Ravo Mattoni, Vittore Frattini e Fausto e Felice Boga che hanno presentato le opere a tema dedicate a Luigi Ganna ed esposte sulle pareti della sala.
L’opera di Enrico Dicò, che si intitola “Il campione è ritratto in chiave moderna, con la tecnica della materia e combustione”, rappresenta un tricolore che alle sue spalle lo spinge metaforicamente verso il traguardo”; Fausto e Felice Boga hanno rappresentato il “Re del fango”, come era soprannominato Luigi Ganna, con gli occhi puntati al traguardo senza curarsi degli avversari alle sue spalle; Andrea Ravo Mattoni ha omaggiato Ganna con un ritratto a spray su tela che riprende una rara foto in cui il campione sorrideva; Vittore Frattini ha presentato un’opera composta da linee ripetute all’infinito, che rappresentato il percorso che i ciclisti affrontano per arrivare al traguardo.
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