VOLLEY
La rincorsa di Lucia Bosetti
L’infortunio, la rabbia e l’orgoglio. «Olimpiadi? Penso a me stessa. L’importante è tornare al meglio»
«Avevo bisogno di ricaricare le pile ma ora che sto tornando ad una vita normale la parte pallavolistica mi manca tanto. Non mi sono mai fermata, inseguendo un obiettivo dopo l’altro e paradossalmente, questo periodo di stacco mi ha fatto capire quanto è importante per me il volley, quanto mi manca».
Nel giorno di San Valentino, oggi, 14 febbraio, la dichiarazione d’amore più bella la scrive Lucia Bosetti.
L’ultima fugace apparizione sul taraflex risale a fine novembre, nel match perso da Scandicci contro Conegliano. Poi, il 5 dicembre, la schiacciatrice originaria di Albizzate si è sottoposta ad un intervento alla spalla destra.
Un’operazione resasi necessaria per sistemare il tendine sovraspinato danneggiato e uscire finalmente da un lungo incubo che le ha di fatto impedito di disputare i Campionati Europei lo scorso settembre.
«All’inizio mi sentivo sollevata dal fatto di dovermi staccare dalla pallavolo perché ero reduce da un periodo molto difficile - prosegue nel racconto la giocatrice di Scandicci -. Avevo questa sensazione non positiva alla spalla: continuavo a lavorarci ma non se ne veniva fuori, aspettavo un risultato che però non arrivava. Era frustrante, difficile da gestire mentalmente e aveva prosciugato tutte le mie energie».
Ora però il peggio è alle spalle. E c’è un sogno da inseguire che dà forza a Lucia e la spinge a lavorare duro ogni giorno: le Olimpiadi di Tokyo.
«Mi piace avere un obiettivo da raggiungere e nessuno può togliermi i miei sogni. Questo vorrei fosse chiaro - precisa la giocatrice classe 1989 -. Sto facendo il massimo per tornare al meglio delle mie possibilità. Non importa se accadrà per le Olimpiadi o per il prossimo campionato. Voglio essere nuovamente competitiva: e solo quando questo accadrà, potrò fare dei piani e capire quali sono le mie chance».
Davide Mazzanti, c.t. della Nazionale, pare però abbia già deciso affermando che «visti i tempi di recupero dell’operazione, non ci sono i margini per portare Lucia Bosetti alle Olimpiadi».
«Non mi interessa, continuo a lavorare per me stessa - replica -. I tempi di recupero non li conosco nemmeno io, difficile li sappia qualcun altro. Prima vengo io e la mia salute, poi tutto il resto, Olimpiade compresa. Non ho bisogno di stimoli o incoraggiamenti esterni».
“Lucy” del resto ha già vissuto una situazione analoga dopo il brutto infortunio al ginocchio del 2014. «Dubitavo di potermi riprendere del tutto ma ho lavorato duro e alla fine ho dovuto ricredermi, tornando ad un livello di gioco anche più alto. Ora non ho paura e non ho bisogno di nessuno che mi inciti, sproni o stronchi - chiude -. Lavoro e continuo ad andare per la mia strada».
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