EMISSIONI
Alfa e l’impronta di carbonio per la sostenibilità
Il Gestore idrico varesino, affiancato dall’Università Politecnica delle Marche, calcola la sua carbon footprint

Dalle emissioni generate dai depuratori a quelle prodotte dalle auto aziendali impiegate dai tecnici per la manutenzione di impianti e reti fognarie, senza dimenticare i consumi energetici di uffici e impianti. Tutto ricompreso nel calcolo di Alfa per quantificare le sue emissioni di gas effetto serra e per determinare, di conseguenza, la “carbon footprint“, l’impronta di carbonio, del servizio di depurazione delle acque reflue.
IL PROGETTO
«L’obiettivo – spiega il Gestore idrico varesino in un comunicato – è quello di far emergere pregi e difetti della gestione attuale, per poterla ulteriormente migliorare, rendendo l’azienda sempre più sostenibile e rispettosa dell’ambiente». Ad affiancare Alfa è l’Università Politecnica delle Marche di Ancona, in prima linea impegnata nella raccolta e nell’elaborazione dei dati.
CHE COS’È L'IMPRONTA DI CARBONIO?
Si può definire carbon footprint l’indicatore che esprime, in CO2 equivalente, il totale delle emissioni di gas ad effetto serra associate direttamente o indirettamente a un prodotto, un’organizzazione o un servizio. L’unità di misura, espressa in tonnellate di CO2 equivalente, permette di esprimere l’effetto serra prodotto dai gas emessi. La qualità tecnica del servizio idrico integrato prevede come indicatore proprio l’impronta di carbonio del servizio di depurazione.
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