IL CASO
Analisi dell’acqua: l’ultima frontiera della truffa
Si moltiplicano le segnalazioni a Parabiago e dintorni. È allarme

Contattano le famiglie chiedendo di prelevare un campione di acqua per verificarne l’inquinamento: è una delle ultime “trovate”, quasi certamente una truffa, in corso in questi giorni in diverse zone della città. Se si tratti di malintenzionati o semplici rappresentanti di purificatori di acqua è ancora da stabilire, ma la meccanica è chiara e il passaparola ormai è girato. A segnalare il fatto alcuni cittadini, che come detto sono stati contattati da presunti tecnici: la richiesta è sempre la stessa, quella di poter entrare in casa e prelevare un campione di acqua del rubinetto per testarne la qualità. In molti come detto si sono insospettiti, e le tesi sono differenti. «Cominciano con un prelievo poi dopo qualche giorno si ripresentano con delle analisi chimiche che certificano la presenza di inquinanti, e cercano di piazzare i propri prodotti» afferma un cittadino. Ma a qualcuno invece è andata peggio, visto che approfittando della cosa alcuni malintenzionati hanno poi sottratto preziosi all’interno dell’abitazione, quelli più in vista. A chiarire la situazione è stata l’azienda di distribuzione dell’acqua che ha confermato che nessuno è autorizzato a girare per le case a compiere queste operazioni. Anche perché la qualità dell’acqua viene monitorata costantemente dalla locale Asl che dispone prelievi periodici proprio per capire se ci possa essere qualche rischio di inquinamento. I risultati poi vengono pubblicati periodicamente, e provengono direttamente dall’acquedotto e dai vari pozzi presenti sul territorio. Il consiglio che viene dato anche dall’amministrazione comunale (che ha anch’essa raccolto segnalazioni tramite la polizia locale) è di non aprire a nessuno: i tentativi di truffa peraltro vengono effettuati soprattutto ai danni di anziani e di persone che vivono da sole. E spesso si presentano in coppia, in modo che una persona possa distrarre il padrone di casa e l’altro effettuare il furto. La cosa migliore da fare è telefonare all’ente competente (acqua, energia elettrica, gas) per togliersi ogni dubbio.
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