IL VERDETTO
Andrea Volpe assolto a Ferrara
Condannato per 4 omicidi delle Bestie di Satana e uscito di carcere nel 2020, era accusato di minacce

L’etichetta che porterà sempre addosso è quella delle più feroci delle Bestie di Satana. Ma almeno da un reato è stato assolto per non aver commesso il fatto: Andrea Volpe, durante la detenzione in carcere a Ferrara, non picchiò né minacciò il compagno di cella. Lo ha stabilito il giudice di pace estense, non ritenendo sufficienti le prove portate in aula dalla pubblica accusa e accogliendo la tesi dell’avvocato Alessandro D’Agostino.
Il fatto contestato al quarantacinquenne di Somma Lombardo, condannato per quattro omicidi attribuiti al branco di cui era elemento di spicco, risale al 9 maggio del 2019, quasi al termine della reclusione in via Arginone.
Volpe, durante una discussione, avrebbe intimidito il concellino con frasi piuttosto inquietanti: «Aspetta che mi vado a vestire e ti faccio vedere io», e ancora, «io le persone l’ho interrate». Poi lo avrebbe colpito con una testata sulla fronte e con dei pugni, procurandogli lesioni giudicate guaribili in due giorni consistenti in escoriazioni superficiali, graffi e qualche ecchimosi. Ma la vicenda non è stata provata.
Un anno prima, a marzo 2018, l’assassino della ex fidanzata Mariangela Pezzotta, degli amici Fabio Tollis e Chiara Marino e del giovane Andrea Bontade, venne segnalato all’autorità penitenziaria e giudiziaria per una richiesta sconcertante. Avrebbe infatti domandato a un compagno di reclusione di ammazzare, per suo conto, il figlio di un magistrato di sorveglianza di Bologna, il presidente del tribunale e un’educatrice con cui aveva avuto contatti e che forse non aveva stilato una relazione favorevole riguardo al suo percorso di rieducazione. «Devi spellarlo vivo e poi ucciderlo», avrebbe indicato al concellino parlando del figlio del giudice.
Qualche mese prima fece a botte con un altro detenuto e, picchiandolo, lo minacciò di morte «perché io ho messo gente sotto terra». Per questo episodio venne sanzionato con l’esclusione dalle attività ricreative e sportive organizzate all’Arginone. Comportamenti che gli costarono la liberazione anticipata poiché la sua apparve «particolarmente grave, sintomatica di una non effettiva partecipazione del detenuto all’opera di rieducazione».
Andrea Volpe ha finito di scontare la pena (vent’anni per quattro omicidi in virtù della scelta di collaborare con la giustizia) il 14 marzo del 2020. Appena uscito dal carcere prese una multa ai Lidi di Comacchio per inosservanza delle normative anti covid: lo fermò la guardia di finanza trovandolo sguarnito di autocertificazione.
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