LA PROTESTA
«Meglio le multe che tenere chiuso»
Ristoratore rimedia sette sanzioni ma va avanti: «Dallo Stato solo briciole e devo pagare dipendenti e bollette»

Arriva anche sotto la Rocca la protesta dei ristoratori chiusi d’autorità dai vari Dpcm del governo Conte per l’emergenza sanitaria.
Non tutti hanno accettato di dover rinunciare alla loro attività e - come insegna la campagna >ioapro - hanno deciso di continuare a lavorare, sfidando il pericolo di multe, da 400 euro l’una. Che, inevitabilmente, sono arrivate.
Pur sapendo di andare contro le direttive governative, il titolare del ristorante Bohemian Rhapsody, Massimo Mesiani, ha aderito alla protesta affiggendo all’ingresso del suo locale il volantino del dissenso.
Questa sua posizione gli è già costata ben sette verbali dalle forze dell’ordine che lo hanno sanzionato sia per il pranzo, sia per la cena, controllando l’ingresso del locale a vista.
«Sapevo di essere passibile di sanzione - ammette il ristoratore - ma noi, se ci sono clienti, restiamo aperti. Cerco di lavorare perché devo pagare gli stipendi ai dipendenti oltre alle bollette delle varie utenze. Finora abbiamo ricevuto, come forma di ristoro, due piccole somme che certo non coprono le spese che ogni giorno dobbiamo mettere in conto di pagare alla scadenza. La tesi dell’emergenza sanitaria sbandierata dai nostri governanti per noi ristoratori è pura fantasia perché rispettiamo le disposizioni del distanziamento ai tavoli. Abbiamo adeguato il ristorante a tutte le misure anti Covid-19 e ritengo di offrire ai nostri clienti un servizio in tutta sicurezza», ribadisce il titolare del ristorante di via Pietro Martire, di fronte all’imbarcadero della Navigazione Lago Maggiore e all’Uficio turistico.
«Tenere aperto il ristorante - conclude Mesiani - è stata una scelta consapevole, abbiamo la struttura in regola ma non possiamo lavorare, mentre sugli autobus e nei supermercati sono tutti ammassati».
Sulle problematiche delle attività commerciali, l’assessora comunale Francesca Burattinello, spiega: «L’amministrazione, come aveva già annunciato con il bando pubblico a sostegno di negozi di vicinato, parrucchieri ed estetisti di Angera, è pronta a disporre i bonifici che saranno più consistenti degli ipotetici 500 euro indicati nel bando. I sedicimila euro stanziati dalla Giunta comunale verranno divisi tra le dodici attività commerciali che avevano i requisiti per ottenerlo e i bonus, di oltre 1.000 euro ciascuno, verranno accreditati ai titolari nei prossimi giorni. Per i ristoranti non abbiamo potuto intervenire perché ci sono i ristori del Governo ma stiamo ragionando in Giunta per favorire i locali pubblici sulla tassa di occupazione del suolo pubblico per il 2021».
«A breve - conclude l’assessore - terrò un incontro con i commercianti per valutare le loro proposte».
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