LA REAZIONE
«Avete rubato la felicità dei bambini»
Dopo l’ennesimo colpo, la Scuola Materna scrive ai ladri: «Se volete chiedere scusa, la porta è aperta»

Sono amareggiati i responsabili della scuola dell’infanzia “Edmondo De Amicis”, visitata ancora una volta dai ladri nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 febbario scorsi.
Come era già accaduto a dicembre 2019, quando erano stati presi di mira scuole e asili della Valceresio e in anni precedenti durante la chiusura per le festività natalizie, anche in questa circostanza i malviventi sono riusciti a rubare ben poco - un computer portatile utilizzato dalle insegnanti e 50 euro - ma hanno messo a soqquadro i locali.
Il consiglio di amministrazione della scuola materna, con la nuova presidente Alessia Mezzalira, ha scritto una lettera a quelli che definisce «ladri di felicità» e ha avviato una sottoscrizione per installare un impianto di videosorveglianza.
La domanda che viene rivolta agli autori del furto è che cosa mai credano di poter trovare in una scuola materna. Certo non soldi o gioielli.
«No, cari ladri - scrivono i responsabili dell’asilo De Amicis - la realtà che vi aspetta è ben diversa e ormai, vista la frequenza delle vostre visite, dovreste saperlo. Nella nostra scuola avete sempre trovato soltanto matite colorate e pennarelli, lavoretti e disegni, sculture di cartapesta e le impronte di tante manine. Questo è il tesoro della nostra scuola! Tutte cose che per un genitore sono preziose più di soldi e lingotti, ma per voi probabilmente valgono ben poco. Rischiate così tanto per oggetti che a voi non interessano e allora, magari un po’ arrabbiati, lasciate dietro di voi un disastro. Perché cercate, cercate, cercate e nulla trovate di ciò che vorreste. Lasciate confusione, disordine e spavento».
«In un silenzio pieno di tristezza ci si mette a riordinare, in fretta, prima che arrivino i bambini. Perché i bambini possano non accorgersi di nulla e vivano un giorno in più pensando che queste cose brutte non succedono, che nel mondo dei grandi tutti si vogliono bene. Noi non vi auguriamo nessun male, perché abbiamo imparato dai nostri bimbi che questo non si fa. Vi auguriamo anzi un gran bene: che possiate capire il male che commettete e magari vi aiuterà ripensare ai tanti disegnini che avete visto, anche solo di sfuggita, l’altra notte, con le vostre torce, mentre buttavate a terra cassetti e armadi… Ripensateci a quei disegni, magari a uno di quelli che avete calpestato nella vostra foga… Immaginate che quel disegno possa averlo fatto un vostro figlio o nipotino e forse capirete quali sono i veri tesori della vita… Se tornerete per chiedere scusa ai nostri bimbi sarete accolti con piacere e la porta vi sarà aperta, senza bisogno di scassinarla».
© Riproduzione Riservata