IL TERRORISMO
Assalto al giornale: strage a Parigi
Due incappucciati sparano a raffica nella redazione del satirico Charlie Hebdo: dodici morti e tre feriti gravissimi. Hollande: Francia sotto shock
Attacco contro la redazione parigina di Charlie Hebdo.
Secondo i primi elementi, due uomini incappucciati e vestiti di nero sono penetrati nella sede del giornale satirico francese, noto per il suo stile ironico e provocatorio, prima di aprire il fuoco con dei kalashnikov.
«È un vero massacro, ci sono dei morti!»: così in una drammatica telefonata uno dei dipendenti del giornale Charlie Hebdo che si trovava nella sede al sito di 20 Minutes ha testimoniato l'assalto al giornale prima che la linea cadesse. I due uomini armati autori dell'assalto a Charlie Hebdo sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Posti di blocco sono organizzati in tutta Parigi.
«La Francia è oggi sotto shock per un attentato terroristico, perchè di questo si tratta»: lo ha detto il presidente francese, Francois Hollande, arrivando sul luogo della strage alla redazione di Charlie Hebdo.
«Diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane» ha aggiunto Hollande che ha confermato che ci sono almeno dodici morti, tra cui due poliziotti, e tre dei feriti in condizioni critiche: il presidente francese Francois Hollande ha confermato in questi termini il bilancio provvisorio dell'attacco a Charlie Hebdo.
Sulla copertina di Charlie Hebdo campeggia una foto dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi «Sottomissione», che racconta l'arrivo al potere in Francia di un presidente islamico. Charlie Hebdo, conosciuto come «Charlie», è infatti un settimanale satirico senza pubblicità, più volte finito nel mirino dei fondamentalisti islamici per aver pubblicato vignette su Maometto. Il giornale uscì in edicola per la prima volta nel 1970, ispirato a Charlie Brown e sulle ceneri di "Hara Kiri Hebdo", censurato dopo la clamorosa prima pagina il giorno dopo la morte del generale De Gaulle: «Ballo tragico a Colombey, un morto».
Il giornale ha un successo straordinario che dura per qualche anno, fin quando le cause in tribunale non gli rendono la vita impossibile. Abbandonato da molti lettori, chiude nel 1981 dopo 580 numeri. Ricompare nelle edicole undici anni dopo con ispirazione libertaria e populista, e più volte si scontra con le gerarchie religiose, non soltanto quella musulmana.
Le prime caricature di Maometto risalgono al febbraio 2006, 400mila copie vendute e un attentato di matrice islamica. A fine 2011, la redazione viene completamente distrutta da un incendio doloso e il sito del giornale piratato dopo un numero speciale denominato "Sharia Hebdo". Temporaneamente, la redazione si trasferisce nei locali del quotidiano Liberation, per poi migrare in nuovi locali. Ancora nel settembre del 2012, la sede fu blindata dalla polizia dopo le minacce per la pubblicazione di vignette ispirate al film anti-Islam «L'Innocenza dei musulmani» che all'epoca stava infiammando il mondo islamico. Charlie Hebdo ha una tiratura media settimanale di 100mila copie, con 15mila abbonati.
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