SAMRAONG
Attaccati templi contesi tra Thailandia e Cambogia

(ANSA) - SAMRAONG, 27 LUG - Nuovi scontri si sono registrati
tra Thailandia e Cambogia questa mattina per il quarto giorno,
nonostante entrambe le parti si fossero dichiarate pronte a
discutere un cessate il fuoco dopo l'intervento del presidente
degli Stati Uniti Donald Trump.
I due Paesi vicini del Sud-est asiatico, mete ambite da
milioni di turisti stranieri, sono coinvolti nel loro conflitto
più sanguinoso degli ultimi anni, con almeno 34 morti accertati
e oltre 200.000 sfollati. Questa mattina sono scoppiati nuovi
scontri di artiglieria nei pressi di due antichi templi a lungo
contesi nella regione di confine tra la Cambogia settentrionale
e la Thailandia sudorientale. La portavoce del ministero della
Difesa cambogiano, Maly Socheata, ha dichiarato che le forze
thailandesi hanno iniziato ad attaccare le aree intorno ai
templi alle 4.50 del mattino, poco prima della mezzanotte
italiana.
Dopo l'appello di Trump, il premier ad interim della
Thailandia, Phumtham Wechayachai, ha dichiarato di aver
concordato in linea di principio di stipulare un cessate il
fuoco e avviare i colloqui "il prima possibile" ma oggi i due
Paesi si sono nuovamente accusati a vicenda di aver minato gli
sforzi di pace. Il Ministero degli Esteri thailandese ha anche
accusato le forze cambogiane di aver sparato proiettili contro
le abitazioni civili nella provincia di Surin. Da parte
cambogiana, la portavoce del Ministero della Difesa, Maly
Socheata, ha rilasciato una dichiarazione in cui nega che le sue
forze abbiano aperto il fuoco per prime e accusa la Thailandia
di "atti di aggressione deliberati e coordinati". La Cambogia ha
anche accusato le forze thailandesi di aver utilizzato munizioni
a grappolo, mentre la Thailandia ha accusato la Cambogia di aver
preso di mira gli ospedali.
Gli scontri segnano una drammatica escalation nella disputa
tra i due Paesi che condividono un confine lungo 800 chilometri
con ampi tratti contesi. (ANSA).
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