VAL GRANDE
Il mistero della capra sbranata
Resti di un animale a 1.700 metri di altitudine: secondo il pastore che le ha trovati sarebbe vittima dell’orso

Ossa e brandelli di carne. È quel che rimane di una capra ritrovata ai 1.700 metri di quota del Pian Vadà, alle pendici della Zeda.
L’animale sarebbe stato vittima dell’orso, almeno di ciò è convinto il pastore che alle forze dell’ordine ha raccontato di averlo pure visto lui, l’orso, prima di darsela a gambe levate e rifugiarsi nella sua baita.
Se così fosse, è facile immaginare si possa trattare dello stesso plantigrado protagonista nei giorni scorsi di un incontro ravvicinato con due persone che transitavano in auto nella piazzetta di Gonte.
Che sia opera dell’orso rimane pero, al momento, solo un’ipotesi, che peraltro sembra poco plausibile per l’assenza di graffi o morsi. Fatto sta che nel frattempo la carcassa è misteriosamente sparita. Sull’episodio indagano i militari del Reparto Carabinieri Parco Val Grande che avevano effettuato un sopralluogo sui resti della capra. La presenza della capra all’alpe Vadà, scuoiata e parzialmente smembrata, era stata segnalata dall’allevatore. Questa volta però pare che non c’entrino l’orso o il lupo. «Non presentava evidenze macroscopiche di predazione, inoltre i padiglioni auricolari, con le relative marche di riconoscimento, risultavano asportati - spiega il tenente colonnello Andrea Baldi - La carcassa poi è sparita nella notte».
Le indagini dei carabinieri forestali proseguono al fine di accertare l’autore della macellazione. «Si invitano i cittadini a fornire informazioni solo se circostanziate, evitando ogni allarme ingiustificato».
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