REGIONE
«Aziende da sostenere: l’Ue deve cambiare rotta»
L’analisi di Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico: «L’Europa ha fatto scelte sbagliate che penalizzano la competitività delle imprese»

Quella dei dazi è innanzitutto una battaglia per la competitività delle imprese. Ad esserne convinto è Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico. «Se Donald Trump - spiega - dovesse davvero applicare dei dazi nei confronti delle merci provenienti anche dal Vecchio Continente, per noi significherebbe rimanere compressi dentro la vera diatriba del mercato, che è quella tra Stati Uniti e Cina. Per questo mi auguro e spero in una reazione dell’Unione Europea, che si esplica, in primis, nel cambiare regole e strade intraprese che hanno già dimostrato di essere sbagliate, dal momento che soffocano la competitività delle nostre aziende». Invece, secondo l’assessore, le decisioni di Bruxelles dovrebbero andare esattamente nella direzione opposta, vale a dire «sostenere le aziende e favorirle nell’accrescere la loro competitività sotto tutti i punti di vista».
Tanto più che, guardando all’andamento dei mercati esteri, le prime falle da sanare sono proprio nel Vecchio Continente. Le esportazioni lombarde vanno a rilento, è vero, ma la prima ragione di questa frenata è da imputare alla crisi della Germania. «I dazi rappresentano un futuro imprevedibile - prosegue l’assessore Guidesi -. Intanto però è vero che i dati segnalano un rallentamento nell’export lombardo, situazione comprensibile alla luce delle difficoltà e delle incertezze a livello globale. Molte delle nostre aziende sono legate alla Germania, che sta attraversando un periodo di evidente difficoltà. La componentistica, anche per l’automotive, rappresenta una fetta importante dell’economia lombarda ed è chiaro che subisce le conseguenze, in primis, della crisi dell’automotive. Noi paghiamo le difficoltà dei nostri partner. Con una zavorra in più che si chiama energia. «I nostri costi energetici - sottolinea l’assessore - vanno ad incidere pesantemente sulle imprese, nei costi di produzione che si riversano sui prodotti. Pensiamo per esempio alla siderurgia, un settore energivoro. Si tratta di un elemento che va a colpire la competitività e, di conseguenza, la presenza sui mercati del mondo».
© Riproduzione Riservata