IL CASO
“Sette Laghi” a secco: il campeggio è fallito
Il Tribunale ha decretato il dissesto finanziario. Ora c’è il curatore. Procede la rimozione delle casette come previsto da un’ordinanza

È una storia, almeno la più recente, costellata di vicissitudini giudiziarie per il camping di Azzate. Dopo il processo, durato anni, che ha seguito tutti i gradi della magistratura ed è giunto alla conclusione che la confisca non fosse ammissibile - il reato contestato in origine di lottizzazione abusiva è stato ritenuto dalla Cassazione prescritto già al momento dell’avvio dell’azione penale - ecco un’altra tegola, (quasi) irrimediabile. Il Tribunale di Varese ha decretato il fallimento della società Sette Laghi, titolare appunto del camping-residence in riva al lago.
Era stato nominato quindi un liquidatore ed ora la questione è nella mani di un curatore - il legale varesino Emanuele Caimi - che deve mettersi a fare i conti: delineare il passivo, quindi i debiti verso privati ed enti pubblici, e valutare la “massa attiva”, ovvero l’area, composta in largo parte dalle piazzole su cui insistevano le casette mobili, le strutture sportive e ricreative, tra cui una club house, e le pertinenze.
Si annunciano, come quasi sempre nei casi di fallimento, tempi piuttosto lunghi. Anche perché il valore dei beni su cui potranno poi rivalersi i creditori è da sottoporre a perizie. Che la società, una Spa, dove i soci, oltre 400, erano in sostanza i titolari della propria piazzola, avesse delle difficoltà finanziarie, questo era noto già dopo la sentenza della Cassazione che aveva scongiurato la confisca. Ma all’epoca, quasi due anni fa, c’era la speranza, non illusoria, di dare una rinascita alla struttura. E infatti, in più riunioni, nel 2018, i soci avevano valutato le prospettive di rilancio. Che avrebbero però avuto come presupposto la ricapitalizzazione della società, questo per fronteggiare le spese rimaste in sospeso. «Non è stata poi imboccata questa strada» commenta oggi l’avvocato Fabio Ambrosetti, che insieme all’avvocato Alberto Zanzi ha difeso e rappresentato la “Sette Laghi” fino in Cassazione.
Che cosa c’è da aspettarsi quindi nell’immediato futuro? Una premessa: il Comune di Azzate aveva firmato un’ordinanza di sgombero delle casette, in quanto restano abusive, che è stata in parte rispettata. Il provvedimento è ovviamente ancora in vigore. Il problema è che nelle more della procedura fallimentare, l’area rischia di aggravarsi dal punto di vista dell’incuria. Le possibilità che si affacciano sono quelle della vendita del complesso o della cessione dello stesso in locazione o, come si dice tecnicamente, di affitto di ramo d’azienda. Con paletti ben precisi: il Pgt autorizza lì un camping, dunque attività ricettiva all’aria aperta.
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