TERMINAL 1
Malpensa, basta abusivi delle valigie: riecco gli avvolgitori
Protezione bagagli appaltata per quattro anni dopo mesi di vuoto

A Malpensa torna l’avvolgimento dei bagagli con cellophan dopo dieci mesi di fermo: sarà effettuato da TraWell Co. L’azienda che fornisce protezione e deposito bagagli, nonché prodotti e attività accessorie, si è aggiudicata la gara d’appalto indetta da Sea (la società di gestione degli aeroporti milanesi) per la fornitura di servizi integrati di assistenza ai viaggiatori. L’accordo siglato prevede che per quattro anni a partire da dicembre al Terminal 1, così come a Linate, verrà installata la macchina che avvolge valigie, zaini e borse con una pellicola protettiva. Il servizio era venuto meno a febbraio dopo che la TrueStar, che operava allo scalo internazionale da diversi anni, aveva perso la gara per la concessione degli spazi commerciali. Avrebbe dovuto subentrare la spagnola Zomaer Global, tuttavia il servizio non ha mai avuto inizio.
GLI ABUSIVI
Approfittando di questo vuoto, patito dai passeggeri desiderosi di proteggere le proprie valigie dalle insidie del volo, si erano scatenati gli abusivi che con grossi rotoli di cellophane offrivano la protezione improvvisata in cambio di una “mancia”. La presenza dei lavoratori illegittimi aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che a più riprese li ha fatti allontanare e multati per presenza ingiustificata e per servizio non autorizzato, perché all’aeroporto può lavorare soltanto chi ha il tesserino. Però, nonostante gli sforzi, il problema non è ancora stato risolto. In quanto gli avvolgitori abusivi restano: propongono i loro servizi soprattutto alle persone in fila ai check-in dei voli per l’Africa, per il Sud America o il Sud Est asiatico che hanno spesso molto bagaglio. Forse, ora che è prossimo il ripristino dei macchinari che ruotando fasciano con la pellicola, questi lavoratori non autorizzati saranno scoraggiati e i viaggiatori in partenza potranno beneficiare di un’operazione in regola.
I FACCHINI
Un altro problema che affligge da anni Malpensa è quello dei facchini abusivi. Con il carrello si avvicinano soprattutto agli stranieri che spesso non sanno come muoversi e si propongono di trasportare i loro bagagli fino al taxi o ai pulmini se appena atterrati in Italia o ai check-in se sono in partenza. Usano i carrelli che Sea mette a disposizione dei viaggiatori che li possono trovare vicino al tapis roulant del ritiro bagagli e all’ingresso delle Partenze. Per prenderne uno occorre inserire nell’apposita fessura una moneta da 2 euro che non viene restituita. Il numero dei carrellisti non autorizzati cambia e fluttua nel tempo, da cinquanta a venti in base alla stagione, agli orari e a quanto è stretto il giro di vite dalla polizia, ma molti sono lì da anni tanto da essere noti sia alle forze dell’ordine sia a diversi operatori. Visto che l’aeroporto non offre un servizio di facchinaggio, ma ci sono soltanto addetti che recuperano i carrelli una volta lasciati da chi li ha usati, probabilmente chi non vuole o non può spingere le proprie valigie accetta e non fa molto caso che chi offre la prestazione non è un dipendente. Con l’aumento del traffico aereo che sta riportando Malpensa agli stessi numeri che faceva prima della pandemia, magari questi servizi non autorizzati avranno un’impennata.
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