TRIBUNALE
Bancarotta, l’ex presidente del Varese patteggia: 2 anni e mezzo
Aldo Taddeo era stato arrestato nel 2019

L’ex presidente del Varese Calcio, Aldo Taddeo, ha patteggiato oggi, giovedì 26 ottobre, davanti al gup di Busto Arsizio, Piera Bossi, una condanna a due anni e sei mesi. L’accusa era di bancarotta fraudolenta, con lui a processo altri otto imputati. E come lui hanno patteggiato la cognata di Taddeo, Elena Candiani (un anno e otto mesi), il consulente finanziario Herman Huber (un anno e dieci mesi) e Oscar Gerosa. Assoluzioni per i quattro soggetti che avevano scelto il rito abbreviato, assistiti da Gianluca Franchi, Elio Giannangeli, Maurizio Gerosa e Francesca Cattaneo. Non luogo a procedere per altri due coimputati difesi dall’avvocato Lara Paladino e Giuseppe Iannaccone.
L’IMPIANTO ACCUSATORIO
L’impianto accusatorio della guardia di finanza parlava di emissione di fatture per operazioni inesistenti e di false fatturazioni portate all’incasso a più istituti di credito, pratica non consentita e decisamente illecita perché a quanto pare poggiavano sul nulla. A parere degli inquirenti Taddeo avrebbe così condotto allo sfascio tre aziende del settore della progettazione, costruzione e commercializzazione di macchinari industriali per la lavorazione di materie plastiche, per un passivo fallimentare di circa 8milioni di euro. Si tratta della Ital srl, dichiarata fallita a settembre del 2019, della Caccia engineering srl, fallita a ottobre, e dell’Aes srl.
LA SOCIETA’ DI BRATISLAVA
In sintesi Taddeo, usando come cassaforte finanziaria del gruppo una sua società di diritto slovacco - la Herax sro di Bratislava - dal 2015 avrebbe rilevato le quote di maggioranza dapprima di Ital, quindi di Caccia e alla fine della Aes, così da assumere il controllo totalitario delle società e poterle poi spolpare a piacimento.
© Riproduzione Riservata