LAVORO
Banco Bpm, saltano 13 filiali Da lunedì la fusione diventa operativa. First Cisl analizza la situazione

Lunedì 26 novembre termina ufficialmente la storia della Banca popolare di Milano e inizia quella del Banco Bpm spa.
Dopo un periodo di transizione, e con un anno di anticipo rispetto alla scadenza prefissata, si entrerà a regime con la fusione: e quindi con la nuova denominazione comune e, per i dipendenti, con la piattaforma informatica unica.
Come ricordato ieri, venerdì 23 novembre, dai referenti della First Cisl, per gli utenti i cambiamenti più rilevanti arriveranno entro metà dicembre quando, nel Varesotto, chiuderanno 13 delle 71 filiali attualmente presenti.
Nell’area Banco-Bpm non ci saranno più gli sportelli di Saronno, Castellanza, Gallarate Crenna, Gorla Minore, Solbiate Arno, Tradate e Vergiate. Mentre la Banca popolare di Milano chiuderà a Busto Arsizio (via Milazzo), Gallarate (via Verdi), Malnate, Samarate, Varese (via Sanvito Silvestro) e Sesto Calende.
«In tutto – dice Gianni Vernocchi, responsabile delle relazioni con le istituzioni e la stampa di First Cisl dei Laghi – chiudono 209 filiali in Italia, laddove, a seguito della fusione, si erano create delle sovrapposizioni».
In Italia così resteranno 1.727 sportelli per 22.400 dipendenti (450 nel Varesotto), con l’ultima tranche di uscite che porteranno a 2.171 i prepensionamenti della ristrutturazione aziendale.
E ora che succederà? «Con le fusioni – aggiunge Alberto Broggi, segretario generale della categoria della Cisl dei bancari di Varese e Como – i lavoratori devono abituarsi a una trasformazione in cui si fondono due metodi diversi e in cui, il modo di lavorare consueto, viene cambiato profondamente. Chiaramente il riassetto prevede lavoratori con mansioni simili e quindi, ci sarà qualcuno che verrà privilegiato e altri che saranno penalizzati. D’altronde in questi anni il mondo delle banche italiane è diventato molto dinamico e bisogna aiutare i dipendenti ad abituarsi».
Ciò che si augurano le due rappresentanti sindacali di First Cisl nel nuovo Banco Bpm spa, Nicole Lovazzano e Sabrina Galbiati è che vengano valorizzate le professionalità «A oggi assistiamo a un rimescolamento del personale fra i due gruppi. Ci sta. Per il futuro vedremo cosa succederà». Nello specifico il sindacato chiede «un rilancio sulla formazione dei dipendenti – conclude Vernocchi – che possa aiutare un consolidamento del radicamento sul territorio, a favore di imprese e famiglie, gli storici clienti di questo gruppo».
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