L’EVENTO
Varese fa suo l’Old Star Game
In 3.500 applaudono i vecchi campioni a Desio: i biancorossi guidati da un ottimo Fajardo battono nei derby sia Cantù che Milano

I grandissimi del basket lombardo divertono e si divertono in nome della fondazione Operation Smile. Il derby triangolare tra le vecchie glorie di Varese, Milano e Cantù ha portato più di tremila spettatori al PalaDesio per la terza edizione dell’Old Star Game: il record dei cinquemila dello scorso anno a Bologna ha resistito, ma il pubblico in tribuna non era poi così lontano dal recente derby di campionato tra Red October e Openjobmetis con 3500 spettatori in tribuna...Sul campo una bella rimpatriata con tanti abbracci tra supercampioni plurititolati di epoche diverse delle big della Lombardia: «Eventi come questi sono sempre bellissimi, sia per la possibilità di contribuire a fare del bene che per rivedere tanti vecchi amici sia compagni che avversari» - racconta Dino Meneghin, in polo e non in canottiera come Paolo Vittori e Massimo Lucarelli.
«Bello riassaporare il gusto delle sfide di quando la Lombardia era protagonista in Italia ed in Europa; il pubblico ha risposto perchè ha nostalgia di quando gli italiani erano protagonisti e ci si identificava con loro» - gli fa eco Antonello Riva, ancora mano calda con la tripla decisiva del 40-37 nella sfida tra Cantù e Milano. La galleria dei protagonisti, presentati dalla inconfondibile voce di Dan Peterson e dalla bellezza mozzafiato di Belen Rodriguez, è davvero ricca di grandi che hanno vinto tutto con le maglie delle tre supertitolate potenze del basket lombarde. Risate e scherzi anche in panchina con Carlo Recalcati che conferma il suo feeling con i Roosters portando alla vittoria la selezione di Varese, e Pino Sacripanti che per una sera toglie i panni da allenatore di Avellino tornando sulla panchina di Cantù.
Poi però, quando si gioca davvero, gli “Old Stars” fanno sul serio: in campo Varese schiera tanti ex freschi di basket giocato, primo fra tutti Massimo Bulleri che mostra ancora dimestichezza con canottiera e pantaloncini e un jumper morbidissimo che farebbe invidia a qualche suo “allievo” in maglia Openjobmetis («È stato un piacere reindossarle per uno scopo nobile; il filmato della partita da mostrare in spogliatoio? Qualcosa di buono c’è, ma la maggior parte andrà tagliata...»). Tra le mani calde di Lauwers e Biganzoli, le movenze ancora setose dell’ex capitano Galanda e il dinamismo di Diego Fajardo (l’unico ad aver vestito tutte e tre le maglie del “Triangolo delle Bermude”, applauditissimo dai tifosi di Varese per le sue ripartenze decisive contro Milano, nella foto al centro con Riva ) la selezione di Varese è la più in palla di tutte. E dunque i biancorossi confermano il loro feeling con il parquet di Desio, battendo prima Cantù (44-31) e poi Milano (31-21) per dare seguito alle ultime due vittorie dell’Openjobmetis di Attilio Caja (l’ultma 4 settimane fa, la terza delle 4 consecutive con cui Ferrero e compagni hanno raggiunto la pausa per la Coppa Italia). Si gioca per divertirsi e divertire, ma il tifo è vero: la cinquantna di supporters de “Il Basket Siamo Noi” coinvolge l’ala riservata al pubblico di Varese tra la ola per celebrare gli sprint di Fajardo (“MVP! MVP!”) e il più classico dei “Cata Sù” a fine gara. Ora la gara di solidarietà proseguirà su Ebay con l’asta delle maglie e delle scarpe dei protagonisti dell’Old Star Game 2018. «Ma anche in Lombardia il basket ha risposto alla grande al richiamo della solidarietà, l’Old Star Game è un format rodato e con i protagonisti delle storiche società del basket lombardo anche la terza edizione è stata un successo» - dice Santo Versace, il presidente della fondazione Operation Smile alla quale sarà devoluto il ricavato dell’evento.
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